Lunedì 5 novembre la polizia stradale di Terni ha arrestato un cittadino tunisino (W.S.M. le sue iniziali) irregolare in Italia, dove aveva fatto rientro prima dei termini previsti e senza la speciale autorizzazione del ministro dell’Interno.
Luglio, la denuncia dopo la fuga
L’uomo era stato già controllato lo scorso luglio e denunciato dagli agenti coordinati dalla dirigente Katia Grenga per resistenza a pubblico ufficiale in concorso: in compagnia di un connazionale – poi arrestato – non si era fermato all’alt dandosi alla fuga a bordo di un’Audi nera.
Gli ‘alias’
L’arrestato, già noto alle forze di polizia, è stato denunciato più volte – sotto diversi alias – per reati contro il patrimonio, contro la persona e per spaccio di sostanze stupefacenti. In precedenza era stato anche stato raggiunto da un provvedimento cautelare emesso dal tribunale di Velletri.
Un’indagine accurata
Dall’episodio di luglio sono iniziate le scrupolose indagini che, con l’ausilio dell’ufficio immigrazione della questura di Terni, hanno portato alla ricostruzione delle aggrovigliate vicende giuridiche del soggetto attraverso i numerosi alias forniti di volta in volta alle forze di polizia.
La scoperta
Sviscerando e analizzando la posizione del cittadino tunisino per ogni nominativo fornito, è risultato che era già stato allontanato dall’Italia nel 2016 con accompagnamento alla frontiera eseguito dall’ufficio immigrazione della questura di Caltanissetta in ragione della particolare pericolosità del soggetto.
Trovato e arrestato
In questi casi il rientro irregolare sul territorio nazionale prevede l’arresto obbligatorio. Dopo vari appostamenti volti alla ricerca del soggetto, quest’ultimo è stato intercettato lunedì – e arrestato – nel centro di Terni. Un misura convalidata dal tribunale con applicazione dell’obbligo di firma.