Eurochocolate: «Tosap, errore materiale»

Dopo la denuncia di Rosetti (M5S), Guarducci spiega che tutto è dovuto al «passaggio di consegne da uno studio di consulenza a un altro. Ovviamente ci scusiamo»

Condividi questo articolo su

Tira aria di sconti a Perugia. Già qualche tempo fa si era scatenata la bufera sulla giunta comunale guidata dal sindaco Romizi perché durante la precedente edizione di Eurochocolate l’amministrazione aveva deciso di concedere a titolo gratuito, per scopi commerciali, l’immagine della città a grandi marchi e multinazionali come Sky, Nespresso e Ricola. Mentre dall’opposizione si alzano gli scudi, viene fuori – da un accesso agli atti fatto dalla consigliera del Movimento 5 stelle Cristina Rosetti – che Eurochocolate non sembra in regola con il pagamento della Tosap, la tassa di occupazione delle aree pubbliche.

Eugenio Guarducci

Eugenio Guarducci

Tosap In tempi di tagli e di spending review, evidentemente all’amministrazione perugina questi introiti non servono. «Come oramai di consueto – racconta la Rosetti – a seguito dell’accesso atti, guarda caso, gli uffici si sono accorti che qualche pagamento era sfuggito». In effetti mancavano all’appello i contributi per l’occupazione di suolo pubblico non solo dell’edizione appena conclusa della manifestazione sul tema cioccolata del patron Guarducci, ma anche quelle degli anni precedenti, il 2014 e il 2015. «A seguito dei solleciti degli uffici, la società regolarizzava la propria posizione», afferma ancora la Rosetti. Una cifra non proprio irrisoria per le casse dell’ente, circa 120 mila euro che, sommati agli altri centomila cui la giunta ha deciso di rinunciare in favore dei grandi marchi ospiti da Eurochocolate, fanno più di 200 mila euro.

‘Discrezionalita’«La decisione dell’esonero è peraltro del tutto discrezionale e sembra che questo non sia il primo episodio, né sono chiari i criteri che la Giunta Romizi segue in tali casi, se non quello, evidente, della totale discrezionalità». Con quei soldi, suggerisce ancora la consigliera, si potrebbero finanziare tante altre attività che sono state colpite da forti tagli, come quelle extrascolastiche per cui secondo la giunta non c’erano fondi. «Ma se così è – conclude la Rosetti – perché non si corre a riscuotere le imposte e gli altri crediti senza aspettare gli accessi atti? Siamo infatti al terzo episodio in cui gli uffici agiscono su impulso del M5S. Così è stato per le utenze commerciali sconosciute a Gesenu, mentre i dirimpettai onesti pagano da sempre, taluni peraltro presenti nei locali commerciali del Comune, ai canoni di concessioni per locali e terreni non riscosse per anni e per somme non secondarie».

La replica Eugenio Guarducci, patron di Eurochocolate, dice che «a causa di un erroneo passaggio di consegne da uno studio di consulenza a un altro, si è generato un ritardo nel pagamento della Tosap relativa agli anni 2014 e 2015.
Si è quindi trattato di un mero errore materiale rispetto al quale ovviamente ci scusiamo», e poi ricorda che «le società del Gruppo Apice, tra cui Gioform, a cui fa capo la divisione Eurochocolate, versano ogni anno circa 600 mila euro di tributi comunali».

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli