Ex Fcu, i sindacati: «Pazienza finita»

Le segreterie regionali di trasporti chiedono chiarimenti a Regione, Umbria Mobilità e Rfi sul destino dei lavoratori

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Un subentro annunciato tra Umbria Mobilità e Rfi che ancora non si è visto e sul quale è calato il silenzio, una riunione programmata ma rinviata a data da destinarsi: la pazienza dei dipendenti ex Fcu è ormai «agli sgoccioli», secondo quanto denunciano le segreterie ragionali di Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti e Faisa-Cisal, che chiedono un segnale risolutivo da parte della Regione e delle due aziende coinvolte.

Giuseppe Chianella

Il passaggio mancato «Sono ormai noti a tutti, i processi che hanno investito la nostra infrastruttura ferroviaria regionale – scrivono i sindacati -, con la chiusura dell’esercizio e l’annunciato passaggio ad Rfi. Se da una parte i lavori di risanamento previsti sembrano procedere, dall’altra sul versante del subentro con conseguente passaggio della concessione e dei lavoratori ad Rfi, ad oggi non si hanno più notizie ufficiali. Siamo ormai ai primi di luglio e il tanto paventato subentro al primo di luglio si è dimostrato una chimera». Ad oggi Rfi è un soggetto ancora terzo in questa vicenda, e formalmente al momento non sono chiare le tempistiche del subentro, non sono chiare le platee dei lavoratori che passeranno da Umbria Mobilità spa ad RfI stessa, non si conosce che tipo di struttura verrà costituita «né addirittura – continua la nota – si conosce la tipologia di Ccnl che verrà applicata e se verranno confermate le attuali sedi di lavoro» .

Incontro saltato Secondo i segretari delle quattro sigle – rispettivamente Marco Bizzarri, Gianluca Giorgi, Stefano Cecchetti e Paolo Bonino – «siamo in presenza di un contesto anomalo, che sta lasciando i lavoratori all’oscuro delle proprie finalità». L’ultimo capitolo di tale vicenda si è consumato pochi giorni fa, con il rinvio appunto a ‘data da destinarsi della riunione prevista a tre con la Regione, sindacati ed Rfi, l’unica programmata, ma alla fine non concessa, dall’inizio di questa complicata vicenda. «E mentre i lavoratori si domandano se percepiranno o meno la quattordicesima, auspicando che non si ripeta lo spiacevole episodio di luglio 2017, viste le complicate condizioni di Umbria Mobilità, Regione e/o Rfi sembrano voler andare avanti da sole, ammesso che si stia andando avanti».

La richiesta «Un atteggiamento d’inconcepibile ostracismo nei confronti delle organizzazioni che rappresentano i lavoratori e quindi nei confronti di quest’ultimi – concludono Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti e Faisa-Cisal -, probabilmente considerati nel passaggio, alla stregua di binari e passaggi a livello. Dal canto nostro, pertanto, rimaniamo in attesa di un segnale risolutivo da parte di Regione, Umbria Mobilità ed in ultimo di RFI, anche se ormai la pazienza dei lavoratori è agli sgoccioli».

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