Federfarma Umbria, accordo con la Regione

Il presidente Luciani: «Talmente innovativo che sarà assunto a livello nazionale come testo per il rinnovo della convenzione nazionale governo-farmacie»

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«Si tratta di un aggiornamento talmente innovativo che proprio per questa sua caratteristica sarà assunto a livello nazionale quale testo da tenere in considerazione in occasione del rinnovo della convenzione nazionale Governo-Farmacie». Parole di Augusto Luciani e Maurizio Bettelli, rispettivamente presidente e vice presidente di Federfarma Umbria, in merito all’approvazione dell’aggiornamento dell’accordo con la Regione in merito alla disciplina dei rapporti con le farmacie pubbliche e private. L’aggiornamento – una sola astensione – è stato approvato durante l’assemblea straordinaria di Federfarma.

L’aggiornamento dell’accordo entrerà in vigore dal 1° agosto – riguarderà anche le farmacie fuori regione ‘di confine’ – e resterà vigente fino al 31 dicembre 2019. L’accordo, spiega Federfarma, «è stato rimodulato nella visione prospettica della ‘Farmacia dei servizi’ e introduce alcuni significativi elementi di novità tra i quali, il principale, è  quello della dispensazione di quasi tutti i farmaci ospedalieri; nel periodo di vigenza dell’accordo le farmacie potranno dispensare anche i farmaci che prima si potevano prelevare soltanto negli ospedali o nei distretti sanitari (fatta eccezione per pochissime molecole che continueranno a essere distribuite dalle Ausl). In questo modo è stata  allargata la platea dei medicinali che le farmacie potranno distribuire per conto del sistema sanitario regionale». All’assemblea hanno partecipato le farmacie aderenti all’unione sindacale regionale dei titolari di farmacia delle province di Perugia e Terni.

Prestazioni analitiche L’accordo inoltre, per la prima volta, formalizza e definisce a livello regionale le prestazioni analitiche di prima istanza che possono essere effettuate presso tutte le farmacie pubbliche e private convenzionate ed i relativi standard minimi organizzativi, strutturali e tecnologici; i servizi di secondo livello sono erogabili attraverso dispositivi strumentali ed i requisiti che debbono essere assicurati dalle farmacie; l’accordo definisce inoltre le modalità di erogazione da parte delle farmacie di specifiche prestazioni professionali (infermiere in farmacia e fisioterapista in farmacia) ed i requisiti che debbono essere garantiti dalle medesime.

Sperimentazione di progetti Federfarma sottolinea inoltre che «in particolare, tra le farmacie rispondenti ai requisiti previsti per l’effettuazione di prestazioni analitiche di prima istanza rientranti nell’ambito dell’autocontrollo, verranno individuate le farmacie nelle quali sperimentare o estendere la sperimentazione di progetti innovativi per la farmacia dei servizi, come ad esempio quello per il controllo della terapia anticoagulante orale (Tao). Tale progetto, già attivato in via sperimentale nel distretto dell’Alto Chiascio, verrà progressivamente esteso sulla base delle indicazioni e delle valutazioni di un gruppo di lavoro multidisciplinare, composto da referenti delle farmacie e dei competenti servizi delle Aziende Usl, che potrà valutare anche la fattibilità di ulteriori progetti».

In definitiva secondo Federfarma «si è realizzata una redistribuzione delle risorse che punta a creare i presupposti per una affermazione forte e piena dei contenuti professionali della nostra attività, in riferimento alla funzione principale della professione del farmacista ‘legata’ alla gestione e dispensazione del farmaco».

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