Foligno, coro di ‘no’ per il campo rom

CasaPound e Fratelli d’Italia contro l’ipotesi di realizzazione: «Situazione non tollerabile»

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La realizzazione di un campo rom a Sant’Eraclio a Foligno sta suscitando molte polemiche. I cittadini sono pronti a tutto pur di bloccare quello che, ormai, è stato battezzato ‘il più grande dell’Umbria’.

Il terreno della discordia Al centro della protesta un terreno di poco più di un ettaro che sarebbe stato acquistato dalla comunità nomade nelle scorse settimane. Un terreno che in molti definiscono non edificabile e sottoposto a vincolo ambientale visto il rischio idrogeologico e dove, quindi, nessuno ci potrebbe costruire nulla. Quando poi, nei giorni scorsi, è comparsa la prima roulotte è stato un vespaio di polemiche ed accuse che sono immancabilmente girate anche sul web.

CasaPound Tra i sostenitori del no, a fianco dei cittadini – che nel frattempo avrebbero costituito un comitato contro l’insediamento del campo – c’è CasaPound: «Un campo nomadi, probabilmente il più grande dell’Umbria, nascerà in località Fosso Rio Sant’Eraclio sud –  ribadisce Saverio Andreani, responsabile cittadino di Cp Foligno -, grazie alle politiche menefreghiste del sindaco Mismetti. Da lì devono andar via: l’area è sottoposta a vincolo ambientale e, quindi, non è possibile né l’insediamento né la movimentazione del terreno».

Battaglia in consiglio «C’è un’ordinanza di sgombero per il campo rom che esiste già in un altro posto, sempre a Sant’Eraclio – afferma Andreani -, pertanto i nomadi si sposterebbero e andrebbero a collocarsi su questo terreno privato, di proprietà di uno di loro, dove una roulotte si è già posizionata abusivamente. Vista la destinazione del terreno adibito solo ad uso agricolo – conclude Andreani -, daremo battaglia in consiglio comunale qualora le istituzioni facciano orecchie da mercante, affinché i cittadini vengano ascoltati e il problema si risolva il più presto possibile».

Fratelli d’Italia Sulla stessa lunghezza d’onda il capogruppo regionale di Fratelli d’Italia, Marco Squarta: «Fratelli d’Italia dice no all’apertura del ‘campo nomadi più grande dell’Umbria’ a Foligno. Se questa notizia fosse vera allora daremo battaglia chiedendo al sindaco Mismetti di intervenire per bloccare questa ipotesi. Chiediamo la chiusura di tutti i campi rom presenti nelle nostre città. La nostra proposta è di attrezzare piazzole di sosta temporanee per i nomadi non stanziali, dove c’è la possibilità di agganciarsi a luce e gas. Ovviamente pagandoli, come fanno tutti gli italiani. Piazzole di transito, dove è possibile rimanere per qualche tempo per poi ripartire. Se invece non si tratta di nomadi, ma di italiani stanziali e poveri, allora la strada da percorrere è quella di tutti gli altri italiani nelle stesse condizioni di difficoltà economica: mettersi in fila per accedere a una casa popolare».

Buonismo «Non è pensabile – prosegue Squarta – che in quanto rom si pretenda qualcosa che agli italiani non viene riconosciuto. Senza dimenticare che se una famiglia italiana non manda i propri figli a mendicare o li fa vivere nell’immondizia gli viene tolta la patria potestà. Con i rom questo non avviene. Questa situazione esiste perché fa bene a certa politica che fa finta di non vedere e si lava la coscienza con atteggiamenti di buonismo. E fa bene agli stessi rom che in questo modo sono riusciti ad creare all’interno dei loro campi delle zone franche, dove non fanno entrare nessuno perché li considerano roba loro. Questa situazione – conclude – non è più tollerabile. Fratelli d’Italia dice basta ed è pronta ad intervenire a partire da Foligno».

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