Foligno, Lucentini ucciso dal collega

Svolta clamorosa nelle indagini sulla morte del carabiniere marchigiano: per gli inquirenti è omicidio volontario

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Svolta clamorosa nelle indagini legate alla morte di Emanuele Lucentini, il carabiniere 50enne ucciso la mattina dello scorso 16 maggio da un colpo partito dalla mitraglietta di un collega, Emanuele Armeni. Il fatto era accaduto all’interno della caserma della Compagnia carabinieri di Foligno. Inizialmente si era parlato di ‘colpo accidentale’, ma gli inquirenti hanno voluto vederci chiaro e nella giornata di mercoledì, a due mesi dal fatto, Armeni è stato arrestato con l’accusa di omicidio volontario.

L’arresto La procura di Spoleto ha chiesto e ottenuto l’arresto del militare, eseguito dagli agenti della squadra Mobile di Perugia e dai carabinieri del Ros di Roma. Armeni ora si trova in carcere a Spoleto: su di lui pende l’accusa di omicidio volontario. Nella sua ordinanza, il gip ha escluso l’aggravante della premeditazione, sostenuta viceversa dall’accusa nella richiesta di custodia cautelare.

Dinamica Gli elementi raccolti, non ultimo il fatto che il colpo sia stato sparato a una distanza ravvicinata, hanno portato gli investigatori ad escludere l’incidente.

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