Nato con lesioni gravissime: tre medici condannati a pagare oltre 1,8 milioni di euro

Umbria – Il piccolo era venuto al mondo nel settembre del 2002 all’ospedale di Foligno

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Il parto avvenne all’inizio di settembre del 2002, all’ospedale di Foligno, e il piccolo venuto al mondo riportò gravissime lesioni cerebrali – con una validità poi stimata in quasi il 100% – in ragione della mancanza di ossigeno. Una triste vicenda su cui il tribunale di Perugia si era espresso nel 2017, condannando l’ex Usl3, in ragione delle responsabilità individuate, a risarcire l’assicurazione che aveva liquidato ai familiari del neonato 1.884.177 euro. Con il passare del tempo, la procura della Corte dei Conti dell’Umbria ha avviato un procedimento nei confronti dei tre medici coinvolti nell’accaduto – un 72enne toscano, un 70enne e una 66enne folignati, oggi in pensione – per il presunto danno erariale cagionato all’ex Usl3 – oggi Usl Umbria 2 -, chiedendone la condanna a risarcire l’azienda sanitaria per la stessa somma.

La sentenza

La Corte dei Conti dell’Umbria, presieduta da Piero Carlo Floreani e composta dai giudici Pasquale Fava e Marco Scognamiglio, ha condannato i tre professionisti. Il 70enne a risarcire la Usl2 per 1.130.470 euro, il 72enne per 565.235 euro e la 66enne per 188.411 euro. Al primo è stato addebitato «il mancato controllo e monitoraggio della partoriente, gli errori di lettura nel tracciato di monitoraggio fetale, la decisione di staccare il macchinario ma anche tutta l’attività posta in essere prima e durante il parto». Al secondo medico, a cui la donna si era rivolto per seguire la propria gravidanza, «l’omessa acquisizione del consenso informato della partoriente con specifico riferimento all’informativa relativa ai rischi scaturenti dal parto naturale dopo un precedente parto cesareo». Alla terza, «il mancato monitoraggio costante e continuo della partoriente che avrebbe visitato personalmente solo una volta». Scontata l’impugnazione di fronte alla sezione centrale d’appello da parte dei legali difensori dei tre medici, per ottenere una revisione della sentenza favorevole ai propri assistiti.

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