Fondazione Carit Terni: «5 milioni per la città»

Il comitato di indirizzo ha approvato il programma pluriennale 2018-2020 e il documento programmatico previsionale 2018

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È stato approvato giovedì dal comitato di indirizzo della fondazione Carit il programma pluriennale 2018-2020 e il documento programmatico previsionale 2018. Obiettivo prioritario del prossimo triennio sarà contribuire allo sviluppo della coesione sociale, alla promozione della cultura, della formazione e dello sviluppo economico della comunità territoriale di riferimento della Fondazione, attraverso la messa a sistema delle realtà esistenti per favorire approcci innovativi e sostenibili. Pronti 5 milioni di euro.

Sperimentazioni innovative In tale direzione la Fondazione, «attingendo dal patrimonio di esperienze», si legge in una nota, cercherà di «individuare azioni che permettano anche sperimentazioni innovative e sinergiche tra tutti gli attori chiave degli interventi erogativi. Incentiverà il processo di ascolto e di coinvolgimento degli interlocutori pubblici e del privato sociale allo scopo di analizzare le problematicità della comunità e mettere in campo azioni incisive volte alla risoluzione di emergenze prioritarie».

I settori di intervento Per il periodo 2018-2020 il comitato d’indirizzo della Fondazione ha deliberato di «intervenire nell’ambito dei seguenti settori rilevanti e statutario ammesso: Ricerca scientifica e tecnologica; Arte, attività e beni culturali; Salute pubblica, medicina preventiva e riabilitativa; Educazione, istruzione e formazione; Volontariato, filantropia e beneficenza; Sviluppo locale. Sulla base degli obiettivi prioritari di intervento per il triennio, il consiglio di amministrazione ha poi predisposto il documento programmatico previsionale 2018 approvato dal comitato di indirizzo, previo parere dell’assemblea dei soci. L’articolo 11, c. 3, del Protocollo di intesa tra il Mef e l’Acri stabilisce che il bando rappresenta la modalità operativa privilegiata per selezionare le erogazioni da deliberare. Come previsto dall’art. 2, punto 5, del regolamento per l’attività istituzionale, oltre ai bandi la Fondazione ha in animo di intervenire anche con iniziative proprie».

DESTINAZIONE RISORSE 2018

I bandi La Fondazione intende pubblicare nel 2018 alcuni bandi, si legge ancora, «per consentire agli stakeholders territoriali di presentare progetti per specifici ambiti di intervento. Presumibilmente potranno essere: nel settore dell’arte, attività e beni culturali un bando per il finanziamento di eventi musicali e per gli spettacoli teatrali e di danza; nel settore dell’educazione, istruzione e formazione un bando per ‘Lettori madre lingua’ per le scuole pubbliche del territorio di riferimento e per attrezzare i laboratori specialistici, con particolare attenzione per le scuole professionali pubbliche, potendo anche beneficiare dello school-bonus; nel settore del volontariato, filantropia e beneficenza due bandi: uno, più consistente, sul ‘Welfare di comunità’ e un altro per il sostegno dell’attività annuale delle associazioni senza fine di lucro ed enti ecclesiastici; nel settore dello sviluppo locale si riterrebbe utile pensare ad un bando per potenziare le manifestazioni sportive, sia relative agli sport in-door e a quelli out-door anche di nuova concezione, con particolare attenzione a quelle rivolte ai giovani e ai diversamente abili, ritenendole un importante veicolo per lo sviluppo locale; un altro bando potrebbe riguardare il recupero di beni architettonici e monumentali di pregio di proprietà pubblica potendo usufruire dell’art-bonus. Come sperimentato con successo lo scorso anno, anche per il 2018 è prevista la pubblicazione di un bando per ‘Richieste generali di contributo’, che interesserà con ogni probabilità prevalentemente i seguenti ambiti di intervento: ricerca scientifica, arte e cultura, sanità pubblica, istruzione e sviluppo locale».

Le iniziative proprie In questo ambito nel 2018 la Fondazione ha in animo «di poter curare direttamente in via prioritaria il restauro di beni artistici presenti in luoghi di culto o ambienti pubblici al fine di riportare al loro antico splendore opere vincolate e di notevole interesse storico. Altre iniziative proprie potranno inoltre riguardare la realizzazione di mostre a palazzo Montani-Leoni e di concerti in luoghi prestigiosi pubblici e di culto del territorio, la pubblicazione di volumi e cataloghi, nonché l’organizzazione di convegni e incontri di studio».

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