Furbetti del cartellino: patteggiano in tre

Terni: pene fra i 10 e gli 8 mesi. Altri quattro dipendenti del comune di Stroncone, arrestati nel giugno del 2016, sono finiti a giudizio

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Tre patteggiamenti e quattro rinvii a giudizio: passi avanti per il procedimento legato ai sette dipendenti del Comune di Stroncone, operativi presso l’autoparco comunale di Vascigliano, arrestati nel giugno del 2016 per truffa aggravata in concorso. Nel tempo, secondo quanto ricostruito dai carabinieri e dal pm Elisabetta Massini avrebbero finto di entrare al lavoro, passando il badge, per poi assentarsi e dedicarsi a tutt’altro.

BADGE ‘COLLETTIVI’ PER TRUFFARE – VIDEO

Patteggiamenti Tre di loro – assistiti dagli avvocati Arnaldo Sebastiani, Alessandro Ferri, Federica Bigi e Giorgio Cerquetti – hanno patteggiato pene comprese fra i 10 e gli 8 mesi di reclusione, con multe variabili dai 400 ai 200 euro. In due casi la pena è stata sospesa mentre per il terzo no, probabilmente in ragione di precedenti penali ostativi.

Rinvii a giudizio Per quattro dei sette arrestati, difesi dagli avvocati Massimo Proietti, Massimo Carignani e Gianluca Bassetti, il gup Simona Tordelli ha disposto il processo di fronte al giudice monocratico di Terni con inizio fissato per il prossimo 8 gennaio. Contestualmente, nell’udienza di mercoledì mattina, il Comune di Stroncone si è costituito parte civile attraverso l’avvocato Silvia Bartollini.

«Fatto di lieve entità» Fiducioso l’avvocato Massimo Proietti, per ciò che attiene al proprio assistito: «Il fatto che il danno erariale contestato sia di 34 euro, unito all’incensuratezza del dipendente che difendo, mi fa ipotizzare che il percorso processuale possa concludersi con un’assoluzione per la particolare tenuità del fatto. Si tratta di una novità giurisprudenziale ma esiste un precedente specifico, di fronte alla Corte di Cassazione e sempre in materia di cartellini e assenteismo dal lavoro, che mi fa ritenere come i presupposti per l’assoluzione sussistano tutti».

Il legale Così l’avvocato Gianluca Bassetti che difende due posizioni: «Ho chiesto l’assoluzione perché il fatto non costituisce reato. La molteplicità delle questioni da esaminare e trattare mi ha convinto a non aggiungere altro in sede di udienza preliminare, riservandomi ogni difesa più approfondita per il dibattimento».

Il Comune  Secondo l’avvocato Silvia Bartollini, che rappresenta il Comune di Stroncone costituitosi parte civile, «è doveroso sottolineare che appare particolarmente deprecabile il tentativo di banalizzare la gravità delle mancanze di tali soggetti riconducendole al solo ‘danno erariale’. Nell’attuale contingenza, invece, appare doveroso mettere in luce ed evidenza la delicata posizione e funzione del pubblico dipendente, con posto fisso ed assunto a tempo indeterminato. Il modus operandi adottato dai predetti imputati rende particolarmente gravi i reati commessi ed intensa l’offesa ed il pregiudizio subiti dal Comune di Stroncone e dalla collettività tutta. Pertanto, il danno subito dall’ente e dai cittadini non è soltanto patrimoniale, ma un insieme di altri elementi tra cui il danno all’immagine. Peraltro – conclude l’avvocato Bartollini – la lieve entità è già stata esclusa, tanto che tre dipendenti hanno già patteggiato».

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