Galileo Galilei ad Acquasparta: un video lo racconta

Un cortometraggio realizzato della fondazione Carit di quando fu ospite di Federico Cesi. La sua visita alla Cascata delle Marmore e al lago di Piediluco per motivi di studio e ricerca

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Un cortometraggio di 30 minuti realizzato della fondazione Carit con la produzione di Euromedia, reso possibile grazie al coinvolgimento di figure professionali esclusivamente del territorio. Dopo l’uscita del trailer, che ha fatto registrare grande interesse e notevoli visualizzazioni, la fondazione Carit presenta, distribuendolo sui propri canali social, il video integrale.

Il corto

Il cortometraggio racconta il soggiorno di Galileo Galilei ad Acquasparta, ospite di Federico Cesi, e la sua visita alla Cascata delle Marmore e al lago di Piediluco per motivi di studio e ricerca. Terni e il suo comprensorio sono stati dunque al centro della rivoluzione scientifica galileiana che ha cambiato la visione del mondo. Federico Cesi (1586-1630), patrizio umbro-romano, appassionato studioso di scienze naturali e soprattutto di botanica, fondò a Roma nel 1603 un sodalizio con tre giovani amici, l’olandese Giovanni Heckius, il marchigiano Francesco Stelluti e l’umbro Anastasio De Filiis, denominando la loro compagnia Accademia dei Lincei. Dal 1611 l’Accademia contò, tra i suoi Soci, proprio il nome di Galileo Galilei.

La storia

«La fondazione Carit – spiega il presidente Luigi Carlini – ha impegnato una parte delle risorse a disposizione nello sviluppo locale per la produzione di questo importante cortometraggio, che oggi ha il piacere di offrire alla collettività, al fine di approfondire le conoscenze sulla storia di alcuni grandi pensatori che hanno cambiato la visione scientifica e letteraria universale. E lo hanno fatto passando anche da questi luoghi, la Cascata delle Marmore e il lago di Piediluco, dove hanno potuto comprendere che in queste meraviglie si manifesta il pensiero scientifico e che la filosofia è come scritta in un libro aperto costantemente davanti agli occhi». Carlini prosegue informando che «era intento della Fondazione presentare pubblicamente il video data l’alta qualità dello stesso e per l’impegno profuso nella sua realizzazione. Impossibilitati, però, dal poterlo trasmettere in una adeguata sala cinematografica a causa della pandemia da Covid, si è ritenuto opportuno utilizzare i canali social per renderlo fruibile agli studiosi e appassionati di storia e scienza, agli studenti e ai loro insegnanti, che ne potranno agevolmente beneficiare anche in questo periodo caratterizzato dalla didattica a distanza e dall’utilizzo diffuso del web».

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