Due battute con Alessandro Gentiletti, l’avvocato candidato sindaco con la lista ‘Senso Civico’ – nata dall’unione fra ‘Terni Valley’ e il partito ‘Liberi e Uguali’, sull’esito delle elezioni comunali a Terni.
Qual è il vostro bilancio?
«A prima vista mi pare positivo: raggiungere il 3,9% con un progetto politico costruito nel giro di poche settimane, nato dal basso a differenza di altre esperienze civiche, mi pare un risultato da valorizzare. Oggi e nel tempo»
Allargando lo sguardo, come giudica l’esito del voto a Terni?
«Emergono due dati preoccupanti. Il primo è l’astensione, davvero troppo alta. Il senso del nostro progetto era proprio quello di riattivare la partecipazione e un dato del genere, non può piacerci. Il secondo aspetto che preoccupa è l’ascesa della Lega che sì, merita rispetto come tutti, ma veicola idee e approcci radicali che non condividiamo. Sul Pd, poco da dire. Ora penso sia giunto il momento di lavorare, tutti insieme, alla ricostruzione della sinistra a Terni».
Ottica ballottaggio: voi vi definite di sinistra e quindi, si pensa, naturalmente aperti verso un dialogo con 5 Stelle. È così?
«’Senso Civico’ è alternativo sia al M5s che al centrodestra. Per il ballottaggio, la decisione su chi eventualmente sostenere verrà presa collegialmente da chi fa parte e crede nel nostro progetto politico. Nelle prossime ore ci confronteremo sul punto».