Georadar a Le Crete: vicenda in parlamento

Dopo il diniego di Acea il senatore leghista Briziarelli minaccia: «Apra le porte o ci rivolgeremo alla commissione ecoreati»

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Diventa un vero e proprio caso in Parlamento il recente diniego, da parte di Acea, di aprire le porte all’Arpa per fare i controlli col georadar nella discarica orvietana.

In Parlamento

Il senatore Briziarelli

A portare all’attenzione di tutti i parlamentari la vicenda è il senatore leghista Briziarelli che, in un intervento in aula mercoledì mattina, ha ricordato gli ultimi avvenimenti relativi a una vicenda iniziata più di 15 anni fa quando, in piena emergenza rifiuti in Campania, la discarica Le Crete si trovò ad accogliere 90 mila tonnellate – anziché i 20 previsti – di immondizia provenienti da Napoli e dintorni. «Ci fu anche un processo – ricorda nel suo intervento Briziarelli – per la presunta presenza di materiali pericolosi, ma intervenne la prescrizione e non si arrivò mai a scoprire la verità. Rimangono forti dubbi anche per gli elevati livelli di mercurio presenti nel paglia che si vorrebbero giustificare con la presenza di cinabro nella zona. Ricordo che la commissione ecoreati ha già rivolto un’indagine nella precedente legislatura».

La mozione in consiglio regionale

«Tre anni fa, oggi celebriamo il compleanno – ha proseguito Briziarelli – il 23 ottobre 2015 i consiglieri regionali Fiorini e Mancini chiedevano l’utilizzo del georadar da parte dell’Arpa per verificare cosa fosse finito nella discarica. Dopo tre anni, la mozione approvata all’ unanimità da consiglio regionale, ancora non se ne sa niente. Nei giorni scorsi all’Arpa che chiedeva la possibilità di intervenire, Acea con una risposta di 8 pagine, ha chiuso le porte dicendo che dato che va tutto bene, non c’è nulla da verificare non c’è bisogno di utilizzare il georadar».

Commissione ecoreati

Mentre è ancora in sospeso la questione dei possibili rifiuti provenienti da Perugia che, secondo quanto trapela, potrebbero finire a Le Crete già a partire dalle prossime settimane, il senatore leghista chiosa: «A pensar male si fa peccato ma spesso ci si azzecca. Noi chiediamo che Acea ci smentisca e apra le porte  della discarica per permettere l’utilizzo del georadar e fugare, finalmente qualsiasi dubbio. Altrimenti saremmo costretti, in sede di commissione ambientale ecoreati, ad aprire un fascicolo per obbligare a utilizzare lo strumento e mettere in tranquillità e sicurezza un’intera comunità che, tra l’altro, per la bellezza del territorio una discarica non dovrebbe neanche averla»

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