Gesenu, Commissione d’inchiesta al via

I tecnici chiariscono tutti i punti su cui la maggioranza aveva sollevato dubbi. Le opposizioni: «Volevano insabbiare tutto»

Condividi questo articolo su

L.P.

Era finita con l’opposizione che agitava cartelli con scritto ‘Fuori la mafia dall’Umbria. Basta Pd, basta rifiuti’ e con il rinvio della discussione al prossimo primo dicembre, l’ultima riunione del consiglio regionale sul tema della commissione d’inchiesta sul caso Gesenu e, più in generale, sul ciclo dei rifiuti in Umbria. Martedì scorso l’assemblea legislativa aveva votato a maggioranza, Pd, Psi, Umbria più uguale, il rinvio della questione e aveva spedito gli atti agli uffici per avere qualche chiarimento in più. Oggi è arrivata la risposta.

La risposta Nel documento che il servizio legislazioni e commissioni ha inviato all’attenzione dell’assemblea legislativa viene sancita l’ ‘obbligatorietà dell’istituzione della commissione d’inchiesta, allorché un terzo dei consiglieri ne presenti richiesta motivata all’ufficio di presidenza’. La commissione, pertanto, deve essere istituita, come previsto dall’articolo 54 comma 2 dello Statuto regionale.

Punti da chiarire Sempre su impulso del capogruppo Pd Giacomo Leonelli e della presidente Marini, la maggioranza aveva chiesto chiarimenti circa l’oggetto e la premessa inserita nella richiesta  di istituzione della commissione firmata dai consiglieri di opposizione, premessa non condivisa dalla maggioranza in quanto ‘criminalizzante nei confronti dell’intero sistema di gestione dei rifiuti e non solo del caso Gesenu’, la partecipata del comune di Perugia colpita da interdittiva antimafia a firma del prefetto De Miro nelle scorse settimane. A tal proposito, sempre nel documento inviato oggi all’assemblea legislativa si precisa che ‘la richiesta di istituzione e deliberazione dell’assemblea sono due atti distinti di un unico procedimento. Le premesse alla richiesta sottoscritta da parte di otto consiglieri regionali, riportate nella proposta, costituiscono parte integrante della richiesta stessa e ne rappresentano la motivazione. Pertanto le premesse non sono oggetto di autonoma votazione e approvazione da parte dell’assemblea, la quale si limita a deliberare in merito all’oggetto, alla composizione e alla durata della commissione di inchiesta’. Un altro punto critico sollevato dalla maggioranza era poi quello relativo all’ambito di indagine e le attribuzioni della commissione che, secondo quanto riferito dai tecnici, dovrà occuparsi di materie di ‘interesse regionale’ e non sarà ovviamente dotata degli stessi poteri conferiti alle commissioni d’inchiesta parlamentari, poteri del tutto simili a quelli dell’autorità giudiziaria così come previsto dalla stessa Costituzione.

Fiorini Lega Nord

Il cartello esposto da Fiorini, Lega nord, durante l’ultima assemblea

Reazioni E intanto, dopo la riunione dei capigruppo convocata, per lunedì stesso, la presidente dell’assemblea legislativa Donatella Porzi ha affermato che «l’atto inerente l’istituzione della Commissione d’inchiesta sarà posto all’ordine del giorno della seduta d’Aula di martedì 1 dicembre prossimo così come stabilito dal voto del 17 novembre scorso. Un atto rispetto al quale, pur nelle differenziazioni attinenti procedure e modalità, nessuna forza politica ha mai posto in discussione l’opportunità». Ma la reazione dell’opposizione non si è fatta attendere. Per Fiorini e Mancini, consiglieri Lega Nord, l’ufficio legislativo regionale ha «spazzato via le insussistenti motivazioni che la stessa maggioranza aveva prepotentemente esibito in sede di Consiglio. Il documento smentisce di fatto la presidente Catiuscia Marini e il capogruppo del Pd, Giacomo Leonelli che si preoccupavano di ‘insabbiare’ maldestramente l’istituzione della Commissione, nascondendosi dietro a problemi tecnico-procedurali». Le interdittive antimafia che hanno colpito Gesenu, Gest ed Ecoimpianti, per quanto gravi e senza precedenti, sono solo la punta dell’iceberg del problema rifiuti in Umbria, secondo i due consiglieri che invitano la Marini a «studiare lei stessa il regolamento».

Leonelli Rivendica invece la correttezza della decisione della maggioranza di chiedere chiarimenti sulla eventuale emendabilità del suo oggetto istitutivo e delle premesse che l’opposizione poneva a base della sua istituzione, il capogruppo Pd Giacomo Leonelli che fa quindi sapere che «ora la maggioranza farà una sua proposta che spera venga accolta anche dall’opposizione, per arrivare ad una soluzione condivisa da tutti. Poi – aggiunge – appena terminati i lavori della Commissione sui rifiuti sarà attivata quella sulle infiltrazioni mafiose».

Liberati Dalla risposta degli uffici si evince che «non è richiesta alcuna delibera né presa d’atto. –  afferma Andrea Liberati del Movimento 5 stelle –  E’ costituita d’ufficio: la Commissione va dunque prontamente istituita, senza ulteriori indugi, a meno che qualcuno non intenda fare melina su questo delicatissimo tema». E’ duro l’affondo del capogruppo del M5S, che si dichiara «schifato dai sepolcri imbiancati che abbiamo in consiglio regionale. È intollerabile – afferma – che sul tema delle infiltrazioni criminali nella gestione dei rifiuti si differisca così tanto».

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli