Giornale dell’Umbria: «Coinvolgere la Fieg»

I sindacati hanno chiesto «la revoca dei licenziamenti dei dipendenti», ma non c’è stato accordo

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L.P.

Stipendi pagati ma non a tutti, lettere di licenziamento e lo scontro, che va avanti, tra vecchia e nuova proprietà. Si è aperto così, venerdì mattina, il tavolo di crisi in Regione con al centro la vicenda che ha visto il Giornale dell’Umbria chiudere in una manciata di mesi sotto la nuova proprietà guidata dal manager napoletano Giuseppe Incarnato.

Giornale dell'Umbria Tavolo Regione

Giuseppe Incarnato al Tavolo regionale

Il Tavolo Fuori c’è tutta, o quasi, la redazione di quello che è stato uno dei quotidiani più autorevoli dell’Umbria. Dentro, chiusi in una stanza al quindi piano degli edifici del Broletto il Comitato di redazione del giornale, composto da Andrea Luccioli, Umberto Maiorca, Andrea Giuli, assieme al legale Luca Sbardella che tutela i dipedenti, si sono seduti allo stesso tavolo con la nuova proprietà, Giuseppe Incarnato in primis, assistito dal legale Francesco Marrocco e dal direttore, nonché liquidatore, Luigi Camilloni. Presente anche Marta Cicci e Noemi Campanella per l’Asu, Marzo Gardenghi e Guido Besana della Federazione nazionale della stampa, Vasco Cajarelli e Bucarini per la Cgil. Per la Regione presenti Luigi Rossetti e altri funzionari.

PARLA MASSIMO SBARDELLA, UN GIORNALISTA – IL VIDEO

La richiesta Una riunione a porte chiuse, quella al Tavolo regionale, in cui ha tenuto banco per la prima parte il manager Incarnato. «Se il giornale ha chiuso – ha spiegato a dirigenti, ex dipendenti e giornalisti – è perché la redazione non ha rispettato il piano industriale». E se i dipendenti sottoscrivono tale tesi, Incarnato si è dichiarato disponibile ad avviare la cassa integrazione. Una richiesta, questa, irricevibile per tutti gli ex dipendenti e collaboratori che, hanno detto «Non usciremo di qui senza risposte certe sul nostro futuro. Siamo convinti di andare avanti, questa storia avrà ripercussioni sul piano anche giuridico sia per la nuova che per la vecchia proprietà».

Vecchia proprietà Assenti, infatti, venerdì i vecchi soci del giornale che hanno fatto sapere, attraverso il legale

Gli ex giornalisti fuori dalla riunione

Gli ex giornalisti fuori dalla riunione

Ghirga, di non essere presenti perché non si ritengono responsabili di quanto accaduto negli ultimi mesi, dal momento in cui hanno ceduto il giornale. «Attraverso i nostri legali abbiamo fatto sapere che non possono lavarsene così le mani. Dall’atto di vendita in poi, delle corresponsabilità ci sono. Se non si troverà una soluzione pacifica in sede istituzionale saremo costretti a farci dire la verità, a chi ha i nostri soldi e a chi ce li deve dare, nelle aule di un tribunale» ha affermato Massimo Sbardella, uno dei giornalisti.

I sindacati Al termine dell’incontro, il Comitato di redazione, la Rsa, l’Asu, la Fnsi Cgil Umbria, la Slc Cgil Umbria hanno reso noto di aver «avanzato la richiesta di revoca dei licenziamenti dei dipendenti della società Geu1819 e la contestuale attivazione della cassa integrazione straordinaria. L’incontro si è chiuso senza il raggiungimento di un accordo tra le parti. Al fine di tutelare i diritti dei dipendenti e garantire il percorso degli ammortizzatori sociali, Asu, Fnsi, Cgil Umbria e Slc Cgil Umbria nelle prossime ore chiederanno un tavolo ufficiale nazionale presso la Fieg. Il Cdr, la Rsa e le organizzazioni sindacali ringraziano gli uffici tecnici della Regione per la disponibilità e l’impegno nel seguire la vicenda e cercare un risultato soddisfacente per le parti».

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