Giudice di Foligno beccato con tangenti

È il presidente di sezione della Corte d’Appello di Catanzaro Marco Petrini, anche presidente della commissione provinciale tributaria. Le telecamere hanno registrato anche rapporti sessuali con un’avvocatessa

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Si chiama Marco Petrini, ha 56 anni, è nato a Foligno ma risiede a Lamezia Terme. In Calabria fa il giudice, precisamente è presidente di sezione della Corte d’Appello di Catanzaro nonché presidente della Commissione provinciale tributaria. Insomma, una figura che dovrebbe essere integerrima. E invece…

Soldi, regali e sesso

Invece è stato arrestato. Beccato con le mani nel sacco dalle riprese di una telecamera nascosta mentre intascava tangenti in cambio di una sentenza favorevole. Non una volta sola. E non solo tangenti. Per lui anche regali: auto, soggiorni vacanza, formaggi, gamberoni, gioielli, persino un agnello. E – come spesso capita di vedere – anche favori sessuali da donne che si concedevano per ottenere qualcosa in cambio. 

L’intermediario per aggiustare processi

Secondo gli atti, un dirigente dell’Asp di Cosenza pagava a Petrini una sorta di mensile per garantirsi la sua vicinanza, che lui a sua volta metteva a disposizione di persone che si rivolgevano a lui per avere sentenze favorevoli nei processi: gli stessi imputati o loro parenti. L’indagine, coordinata dai magistrati della direzione distrettuale antimafia di Salerno è culminata con il suo arresto per corruzione in atti giudiziari.

Il consigliere salvato

Sono diversi i processi che Petrini sarebbe riuscito ad aggiustare. Il  più clamoroso riguarda il ricorso di un consigliere regionale che, pur essendo condannato a sei anni con interdizione perpetua, pretendeva il ripristino del vitalizio; puntualmente assegnato da Petrini, in cambio di favori e regalie. Tutto documentato con intercettazioni e video.

Sesso con l’avvocatessa

Fra le varie accuse rivolte a Petrini, quella di aver agevolato candidati per il superamento del concorso di abilitazione alla professione di avvocato. Gli investigatori hanno anche documentato diversi incontri sessuali tra il magistrato ed un’avvocatessa del Foro di Catanzaro, destinataria di un avviso di garanzia.

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