Graduatorie in Asm: «Guerra fra poveri»

I consiglieri Gentiletti e Filipponi hanno incontrato alcuni lavoratori idonei al concorso: «Doveroso portare alla luce le loro legittime aspettative e sostenerle»

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Un incontro, lunedì mattina, a palazzo Spada tra Alessandro Gentiletti e Francesco Filipponi, rispettivamente presidente di Senso Civico e presidente del Partito Democratico in consiglio comunale a Terni, e alcuni fra i 35 candidati risultati idonei al concorso dall’Asm 2015/2016 che compongono l’attuale graduatoria, con scadenza prorogata al luglio 2020. «Riteniamo doveroso – scrivo i presidenti – portare alla luce le loro legittime aspettative e sostenerle».

Una ‘guerra fra poveri’

Gentiletti e Filipponi chiedono nuovamente all’amministrazione comunale, «ovvero l’azionista di Asm, di porre rimedio alle molteplici situazioni che si sono venute a creare e che rischiano di scatenare una cosiddetta ‘guerra fra poveri’. Da un lato le legittime richieste degli interinali che da anni svolgono importanti servizi e attendono stabilità; dall’altro quello di chi è risultato idoneo al concorso, che attende i dovuti riconoscimenti e che si attinga alla graduatoria ancora in corso. I diritti degli uni non sono in contrasto con i diritti degli altri. Ci opporremo fermamente a chi vorrebbe far credere il contrario. Rivendichiamo per tutti la giusta tutela delle loro aspettative. Lo facciamo anche nell’interesse dell’Asm che potrà trarre beneficio anche in termini di qualità da una politica occupazionale meno contraddittoria ed altalenante».

Riconoscimento pieno dei diritti di tutti

I presidenti credono «che sia doveroso che l’attuale maggioranza si occupi di questi problemi invece che essere unicamente concentrata, come ha recentemente dimostrato smentendo le linee programmatiche del sindaco, su come lottizzare e spartirsi le società pubbliche. Per questo ci adopereremo fattivamente nelle prossime settimane. Lo faremo in autonomia ma coordinati, al fine di stimolare l’azione dell’amministrazione comunale sui problemi reali delle persone e per il riconoscimento pieno dei diritti di tutti».

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