Gualdo Tadino, patrimonio salvato

Perugia, importante operazione del carabinieri, che ritrovano degli antichi manoscritti rubati

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Il furto era stato commesso l’8 maggio scorso. Dal comando della polizia municipale di Gualdo Tadino i ladri si erano portate via due pistole, con le relative munizioni, ma anche due importanti manoscritti dal valore inestimabile, monete antiche e denaro contante.

Le indagini I carabinieri di Gualdo Tadino e di Gubbio raccoglievano subito quella che è stata definita «una preziosa un’informazione, che, sviluppata, ha permesso di individuare i possibili autori del fatto». Coordinati dalla procura della Repubblica di Perugia, quindi, hanno avviato le indagini e, anche grazie all’esame dei tabulati telefonici, hanno avuto la conferma della presenza dei sospettati nei pressi del luogo del furto. Contemporaneamente hanno intensificati i servizi di osservazione e pedinamento sul territorio mirati soprattutto a confermare gli elementi emersi.

La droga Dopo giorni di studio dei comportamenti del possibile autore del furto, uno spacciatore di hashish – cittadino italiano di origine magrebina – fermato in pieno centro storico mentre ne cedeva ad un 23enne gualdese, è stato arrestato e perquisito sia personalmente che nei vari luoghi nella sua disponibilità

La refurtiva recuperata

La refurtiva recuperata

La refurtiva Proprio in questa fase i carabinieri hanno recuperato, in un palazzo disabitato non distante dal centro di Gualdo Tadino, tutto quanto rubato quella notte. Fortunatamente tutto il materiale recuperato è integro ed in ottimo stato di conservazione. Oltre alle armi è importante soprattutto sottolineare il ritrovamento degli antichi manoscritti il cui valore storico è, a dire di esperti della soprintendenza, inestimabile. Gli importantissimi manoscritti sono stati sottratti al mercato clandestino e sono in attesa di esser restituiti, con tutta la loro storia, al comune e alla cittadinanza di Gualdo Tadino.

‘Statum Gualdi’ Uno dei due volumi antichi è lo ‘Statum Gualdi’, manoscritto del XIV secolo in carta pergamena rilegata a filo e con copertina originale, in pelle di colore marrone, è il più antico documento dello Statuto della città. Fu redatto dal notaio Carmine Benigni e ribadisce i principi della comunità gualdese. Si tratta di un insieme di norme che i comuni dell’epoca adottarono dopo la pace di Costanza del 1183. Un libro, insomma, che racconta la storia della città, in cui erano indicate le norme principali e le organizzazioni del comune nel pieno rispetto dell’autorità imperiale, ma con autogoverno a consacrazione dei complessi poteri per gli amministratori locali.

Unici altri due esemplari a Roma Altre due copie sono conservate nella capitale, nella biblioteca del Senato della Repubblica e l’archivio di Stato e un’altra nella Biblioteca Reale di Torino.

‘Laudarium’ L’altro documento prezioso è il ‘Laudarium’, in carta pergamena redatto dalla Confraternita di Santa Maria dei Raccomandati del XV secolo e rilegato con cinghia di cuoio. In pratica era il libro che si trovava sui banchi della Chiesa per accompagnare le celebrazioni e dettare la procedura canonica delle preghiere e delle laudi dell’epoca.

Monete romane Sono, invece, in metallo stampato e di piccole dimensioni risalenti al 600 dopo Cristo e furono ritrovate nelle vicinanze dell’antica Gualdo romana sulla strada consolare Flaminia. Una delle due ha raffigurato Totila con Giustiniano. Tra questi beni, infine, è stato recuperato anche un foglio di carta filigranata, fatta a mano, e risalente al XVI secolo con scritto ‘Gualdo’.

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