Guardea, la Corte dei conti chiede i danni

Fissato per mercoledì il procedimento contro la Comunità Incontro e cinque amministratori ed ‘ex’ fra cui il sindaco Lattanzi

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di F.T.

594 mila 149 euro e spicci: questo il danno erariale ipotizzato dalla procura regionale della Corte dei conti dell’Umbria – in particolare dal sostituto procuratore Pasquale Principato – nei confronti della Comunità Incontro onlus di Amelia e di cinque fra amministratori ed ‘ex’ del Comune di Guardea. Il procedimento verrà discusso nell’udienza fissata per mercoledì mattina presso la sezione giurisdizionale di via Martiri del Lager, a Perugia. Per la sentenza bisognerà invece attendere le prossime settimane.

La contestazione La vicenda – collocata in un arco temporale che va dal 2004 al 2009 – fa riferimento ad una struttura di proprietà della Comunità Incontro situata alla periferia di Guardea, poi ricompresa nella disponibilità del Comune, ristrutturata con fondi pubblici e destinata ad attività di recupero di ex tossicodipendenti. La magistratura contabile, in sostanza, contesta il fatto che il centro non sia mai entrato in funzione, nonostante le risorse percepite per rimetterlo a nuovo.

Cifre Il danno ipotizzato è pari a 464 mila e 558 euro nei confronti del ministero dei lavori pubblici, 107 mila e 206 euro verso la Regione Umbria e 22 mila e 385 euro nei confronti del Comune di Guardea. Soldi che, per la procura della Corte dei conti, devono essere sborsati per il 50% dalla Comunità Incontro onlus, nella persona del suo legale rappresentante, e per la restante parte – in percentuali diverse fra loro – dall’ex sindaco Vasco Scianca e dai componenti dell’ex giunta: l’ex vicesindaco (oggi primo cittadino e vice presidente della Provincia) Giampiero Lattanzi, gli ex assessori Fabio Latini (attuale vice sindaco), Pascuccio Varasi e Piero Innocenzi.

L'avvocato Nicola Pepe

L’avvocato Nicola Pepe

Le difese Attraverso i propri legali, tutti i convenuti – la Comunità Incontro e i cinque amministratori ed ex – si dicono convinti della propria totale estraneità rispetto alle contestazioni mosse. La struttura di recupero di Amelia è difesa dal professor Federico Tedeschini che evidenzia il ruolo di ‘terza estranea’ della Comunità Incontro, proprietaria dell’immobile ristrutturato e che aveva sottoscritto un contratto di comodato d’uso di valore minimo con il Comune, con l’impegno di quest’ultimo ad individuare un soggetto gestore. I cinque amministratori sono invece rappresentati dall’avvocato Nicola Pepe di Orvieto che afferma «l’insussistenza del danno erariale sia nell’elemento oggettivo che in quello soggettivo. L’operato degli amministratori – aggiunge – è stato corretto, come dimostrano i documenti acquisiti agli atti. Siamo convinti che la Corte dei conti, in cui nutriamo la massima fiducia, saprà cogliere questo sviluppo processuale quale momento di approfondimento e di verità».

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