Guardia e ladro: arrestato a Perugia

I carabinieri hanno messo le manette ad un ‘vigilante’ che si era appropriato di 137.500 euro che avrebbe dovuto inserire nei bancomat di Terni

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di E.M.

Andava a ricaricare gli sportelli bancomat e intascava i soldi. Una guardia giurata è stata arrestata dai carabinieri di Corciano con l’accusa di peculato aggravato per aver fatto sparire dai circuiti quasi 140 mila euro. La misura cautelare, disposta dal gip Valerio D’Andria su richiesta del pm Mario Formisano, riguarda un perugino di 45 anni, che lavorava da circa sette anni per un istituto di vigilanza con sede a Corciano, che si occupa del trasporto valori per istituti bancari.

La storia Tutto è iniziato ad ottobre, quando nel corso di accertamenti di routine, l’istituto ha evidenziato la mancanza di 137 mila 500 euro in contanti da 5 sportelli bancomat del comune di Terni, in corrispondenza di alcuni supermercati e delle acciaierie. L’operazione, come ha spiegato in conferenza stampa il maggiore Luca Vasaturo, è stata eseguita dai carabinieri della stazione di Corciano, sotto la direzione della Procura di Perugia, che nel giro di poco tempo hanno ricostruito i fatti ed individuato le responsabilità della guardia, che ha subito ammesso le sue colpe. Ciò su cui si sta ancora indagando è che fine abbiano fatto i soldi, sottratti tutti nella settimana tra il 13 e il 21 ottobre, che per il momento risultano spariti nel nulla.

Come agiva «Probabilmente sapeva che il fatto prima o poi sarebbe venuto fuori – ha commentato il comandante del reparto operativo di Perugia Carlo Sfacteria -, ma sapeva anche di poter contare su determinati tempi dati dalla rendicontazione, che non viene fatta giornalmente dalla banca, ma a fine mese o ogni 20 giorni». Secondo la ricostruzione degli investigatori, infatti, la guardia giurata si appropriava dei soldi proprio nel momento in cui apriva la cassa del bancomat per l’immissione delle banconote, mentre il collega rimaneva nel furgone. Ciò che digitava sulla tastiera non corrispondeva all’importo realmente versato: ad esempio, se digitava di aver caricato 100 mila euro in contanti, ne immetteva realmente soltanto una parte. Un modus operandi che non poteva certo sfuggire ai controlli, che hanno evidenziato che dagli sportelli erano stati sottratti una volta 60 mila euro, una volta 7 mila 500, un’altra 45 mila. Tutti portati via in contanti dalla guardia giurata, in banconote da 10, 20 e 50 euro.

I domiciliari Nel dispositivo che dispone gli arresti domiciliari dell’uomo, incensurato e con famiglia, lo stesso Gip ha sottolineato come la misura risulti necessaria proprio per evitare una sua compromissione nel recupero delle somme sottratte. «La nostra attività continua – ha detto il maggiore Vasaturo – per risalire e cercare di recuperare questi flussi di denaro».

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