Il Perugia fra Novara, stadio e calciomercato

Goretti e Santopadre parlano della situazione tecnica e societaria alla vigilia degli ultimi due incontri del girone di andata. Il presidente: «Sputare sangue»

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Dagli schermi televisivi gli sguardi dei calciatori sembravano sereni, fra un aperitivo e una battuta. Meno sereno Goretti, che non ha voluto parlare di mercato. Addirittura arrabbiato il presidente Santopadre.

Goretti in collegamento

Auguri di Natale Alla cena di fine anno con gli sponsor c’era gran parte della squadra, lo staff tecnico e ovviamente i dirigenti. I due principali punti di riferimento societari – il patron e il direttore dell’area tecnica – hanno accettato di parlare in diretta televisiva, su UmbriaTv, emittente ufficiale del Grifo, collegati con la trasmissione di ‘Fuori campo’. E nonostante avessere entrambi fatto capire che non avrebbero rilasciato dichiarazioni sconcertanti, alla fine, non si sono fatti pregare: qualche ‘titolo’ lo hanno dato.

Mercato ‘radicale’ Il presidente non vede ancora la fine del tunnel dopo il periodo di crisi. A Breda va un ‘sei’ di fiducia, alla squadra nessun voto ma da come parla Santopadre si capisce che è basso e che il mercato porterà una nuova rivoluzione: «Ci sono due partite fondamentali che decideranno anche chi rimarrà o meno. Chi vuole restare a Perugia sputasse sangue in queste due partite», ha detto Santopadre con il consueto piglio. Il presidente era visibilmente accigliato, segno che qualcosa, negli ultimi tempi, non gli è piaciuto. L’innesco della domanda era su Rosati, sui suoi errori e sulla evidente particolare sensibilità del ragazzo rispetto alle contestazioni. Duro il patron: «Basta alibi, Rosati pensasse a parare».

Il rapporto con i tifosi È stato lo stesso presidente ad introdurre il tema: «Stiamo risolvendo i problemi con i tifosi». E così la domanda è arrivata spontanea: in che modo? «I tifosi del Perugia sono persone intelligenti, quindi credo che alla fine si ricucirà tutto nella maniera più normale possibile, senza forzare, perché sarebbe la cosa più sbagliata». Una risposta che a leggerla fra le righe dice molto. Poi un riferimento anche alla presunta disaffezione verso la squadra e il Curi: «Sabato avevamo duemila paganti oltre ai seimila abbonati, in una giornata gelida. Questi tifosi per me sono degli eroi».

Santopadre sotto la Curva Nord

Amore e litigi «Si litiga quando c’è tanto amore – ha detto Santopadre – noi abbiamo tradito chi ci ama e quindi dobbiamo lavorare per riconquistare la nostra gente. Non posso fare a meno della nostra gente, degli ultrà come di coloro che vengono allo stadio in tutti gli altri settori e anche di chi ci segue in tv: se non ho più quello non ho più motivo di essere presidente perché è quello il motivo per cui lo faccio. Ho un azienda e non me ne serve un’altra. Se qualcuno non mi crede più non è un problema mio, io posso solo continuare ad affermare quello che sento».

Lo stadio «Prima dello stadio mi interessa il campo – dice il presidente – bisogna intervenire sul terreno di gioco. Poi sullo stadio servono venti milioni, mi farebbe piacere se ce li mettesse il Comune ma loro non hanno soldi, quindi vedremo di metterli noi, ma il tutto non deve gravare sul bilancio della società. Nei prossimi due anni capiremo come muoversi perché penso che lo stadio sia importante come la serie A».

Goretti: «Annata strana» «Ho imparato molto quest’anno – dice Goretti in collegamento – ho fatto un po’ di esperienza, ho capito cose che non immaginavo. Riassumere l’annata in maniera è semplice. Siamo partiti molto bene, poi in 23 giorni abbiamo perso 5 partite consecutive. Un terremoto sportivo che ha lasciato macerie, danni che ancora stiamo cercando di riparare. Abbiamo ricominciato a costruire mattoncino su mattoncino. Quelle cinque sconfitte consecutive sono nate da errori tecnici di giocatori che hanno fatto la storia della Perugia recente».

«Stessi uomini rendimento diverso» Un periodo strano in cui abbiamo preso gol a causa di errori di difensori che che negli anni scorsi sono stati il baluardo della squadra. Sono gli stessi che nelle ultime due stagioni sono stati la quarta difesa del campionato, con 40 gol subiti e che quest’anno invece ne hanno già presi 31, a due partite dalla fine del girone d’andata. Se confermiamo il rendimento pure nel girone di ritorno superiamo quota 60 gol subiti. E questo proprio non riesco ad accettarlo».

Ritrovare la fiducia perduta «Quindi – conclude Goretti – più che pensare al mercato, mi auguro di ritrovare la fiducia e la condizione psicofisica di certi giocatori che sono stati fondamentali in questi anni. Poi, ovvio, penseremo anche al mercato. C’è da sfoltire e da acquistare. Ma posso assicurare che nessuno mi ha chiesto di essere ceduto». Goretti ha invece confermato che dopo la violenta contestazione che seguì la sconfitta di La Spezia, alcuni dei più giovani elementi della rosa chiesero di andar via: «Ma fu una cosa che durò poche ore, poi tutto è rientrato».

I giocatori al Chianelli

Visita al Chianelli Il giorno dopo la cena, una delegazione del Perugia Calcio – formata da Brighi, Zanon e Santopadre, il terzo portiere, figlio del presidente – alla festa di Natale del comitato per la vita Daniele Chianelli. Con loro il responsabile marketing Marco Santoboni. I giocatori hanno lasciato un sacco pieno di doni per i piccoli bambini ospiti della struttura: gadget, gagliardetti, maglia e giocattoli. «Sono ormai 27 anni che in questo periodo – ha spiegato Franco Chianelli – ci diamo appuntamento per festeggiare insieme il Natale e consegnare doni e sorrisi ai bambini che stanno vivendo la difficile battaglia contro la malattia. Un doveroso ringraziamento va a tutta la famiglia del Comitato, le maestre della scuola in reparto, gli operatori, i membri del gruppo disciplinare, il personale sanitario. Ma un grazie speciale va a tutti i nostri volontari. Senza di loro tutto questo non sarebbe possibile».

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