In Regione si litiga: bilancio contestato

Una manovra da 30 milioni di euro su cui «la maggioranza si è chiusa a riccio», commenta Raffaele Nevi di Forza Italia

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Con cinque voti favorevoli e tre contrari è passata, in prima commissione, la manovra di assestamento del bilancio della Regione per il 2015. Se ne discuterà in aula il prossimo 24 novembre, visti anche i numerosi emendamenti presentati a corredo del provvedimento.

Donatella Porzi

Donatella Porzi

La manovra Circa 30 milioni di euro. E’ questa la previsione per l’esercizio finanziario 2015, con un 13 milioni di euro stanziati per la spesa corrente. Tra questi un milione e 922 mila euro per cultura, turismo e sport, 570 mila euro per attività di promozione turistica, 700 mila euro allo spettacolo, 152 allo sport, 300 mila per musei e biblioteche, 200 mila come contributo straordinario all’istituto Braccialdi di Terni. E poi ancora 1 milione e 900 mila euro per l’agricoltura, di cui 600 mila alla prevenzione anticendio, 200 per la deforestazione, 300 per il piano faunistico venatorio, 100 mila per la promozione e 700 mila per i danni della fauna selvatica. Ancora poi 2 milioni di euro vengono messi a bilancio per trasporti e mobilità, 4,5 per il cofinanziamento del piano di sviluppo rurale, 2,5 milioni per il sociale e il diritto allo studio, di cui 1 milione per lo studio universitario e il resto per le politiche socio-assistenziali. Sedici milioni di euro è invece la spesa per investimenti in conto capitale: 7,5 milioni per l’edilizia abitativa universitaria e altrettanti per l’acquisizione di aree industriali a Terni, Narni e Spoleto, infine un milione di euro per le infrastrutture stradali. Previsti anche 50 mila euro per il ddl sulle politiche di genere e 50 mila per il ddl sull’omofobia.

Gli emendamenti Dopo la discussione della scorsa settimana, nella seduta del 18 novembre sono stati approvati alcuni emendamenti. Tra tutti quelli della Giunta, che prevedono l’incredimento di 3 milioni e 200 mila euro dello stanziamento per il riordino delle funzioni e dei compiti amministrativi della Regione a seguito del riordino delle province. Verranno inoltre stanziati 700 mila euro per le Comunità montane, come previsto da un altro emendamento approvato, dal momento che, come ha spiegato la Giunta, molti comuni non versano le proprie quote. Altri 60 mila euro vengono stanziati in favore dei Comuni che intervengono sulla ricostruzione nelle aree colpite dal terremoto del 1997 con il potere sostitutivo rispetto ai privati inadempienti.

Eros Brega

Eros Brega

Brega Due gli emendamenti approvati che portano la firma del consigliere Pd Eros Brega. Il primo prevede un ulteriore stanziamento di 150 mila euro in favore di famiglie, minori e disabili togliendoli dal disegno di legge sulle politiche di genere e per cui si sono dichiarati contrari Carbonari, M5s, Mancini, Lega nord, Nevi, Forza Italia con l’astensione di Solinas e Chiacchieroni del Pd. Il secondo, invece, che ha visto l’astensione solo di Solinas e Chiacchieroni, toglie a Sviluppumbria la possibilità di avvalersi di perizie esterne nel procedimento di stima dei beni. Bocciati, oltre a due altri emendamenti di Brega, tutti quelli presentati dai consiglieri di centro destra e liste civiche con cui si prevedeva di istituire il patrocinio in favore delle vittime di fatti criminosi, sul catasto energetico regionale, quello che proponeva lo stanziamento di altri 50 mila euro per la ristrutturazione del Centro italiano di studi sul turismo e la promozione turistica di Assisi, altri 90 mila euro per interventi in materia di sicurezza urbana tolti dalle azioni in materia di immigrazione, diritto di asilo e protezione umanitaria.

Smacchi Soddisfazione è stata espressa dal consigliere Andrea Smacchi che discuterà in Aula, martedì prossimo, la relazione di maggioranza. «L’atto – ha detto Smacchi – certifica la buona gestione della cosa pubblica, prevede investimenti integrativi per il diritto allo studio, per l’acqusizione di aree industriali da mettere a disposizione di progetti innovativi per lo sviluppo economico in città come Terni, Spoleto e Narni e per eventi culturali. Ulteriori risorse, grazie agli emendamenti approvati, sono state poi previste per le politiche di assistenza ai disabili, ai minori e alle famiglie».

Raffaele Nevi

Raffaele Nevi

Chiusi a riccio Non è dello stesso avviso Raffaele Nevi, capogruppo in regione di Forza Italia, secondo cui nella discussione e votazione la «maggioranza si è chiusa a riccio» nei confronti delle proposte dell’opposizione. Secondo Nevi sono state introdotte due nuove tasse: «una relativa al contributo per le caldaie domestiche e una sugli attestati di prestazione energetica degli edifici. Tasse, tra l’altro, come specificato anche dall’Ufficio legislativo, palesemente in contrasto con le previsioni della legge nazionale, che impedisce di aggravare ulteriormente i tributi in questione». Inoltre Nevi evidenzia come nella manovra vengano allocate risorse per «salvare dal fallimento i consorzi di aree industriali, tutti in capo alla Giunta Marini che nei cinque anni passati non è intervenuta aspettandone la fine, ed ora ci obbliga ad intervenire con una manovra da 7,5 milioni. Altri 3,2 milioni serviranno a salvare le Province dal fallimento, distogliendo fondi prima destinati al turismo e alle politiche e adesso invece destinati a ripianare i buchi creati dal centrosinistra in anni di malagestione degli enti provinciali». L’unica nota positiva, secondo Nevi, è l’aver tolto fondi alle politiche di genere e aver dirottato quelle somme per interventi in favore delle categorie sociali più deboli, operazione riuscita grazie al voto determinante del centrodestra che ha appoggiato l’emendamento di Brega «producendo un piccolo terremoto all’interno della
maggioranza».

Salvataggio indiretto? Critiche alla manovra anche da parte del Movimento 5 Stelle che accusa la Giunta di «sottrarre fondi ai cittadini per rimediare alla malagestione di pochi amministratori scelti dalla politica e controllori che, a quanto pare, non hanno vigilato». I cinque stelle si riferiscono a quei 7,5 milioni di euro destinati, nella manovra, all’acquisto di beni immobili dal Consorzio TNS, sviluppo aree ed iniziative industriali, «attualmente in liquidazioni dopo anni di scandali, enormi perdite, persino imposte sugli immobili non pagate ai comuni in cui essi si trovavano», come si legge in una nota. Per il Movimento 5 Stelle si tratterebbe di un salvataggio indiretto, per il quale la Regione non ha presentato un reale piano di impiego di questi immobili e non ha spiegato quali siano i requisiti di indispensabilità e indilazionabilità tali da giustificare le acquisizioni.

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