Incrocio Magenta – XX Settembre a Terni: nuovi lavori. Pasticcio in commissione: rinvio

Il Comune deve acquisire un’area privata per l’adeguamento. Progetto Consorzio e accordo bonario, ma mancano gli atti: niente ok in commissione

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di S.F.

Il ponte su via XX Settembre e l’incrocio con via Magenta: un tratto interessato a lungo – eufemismo, considerando le tempistiche originarie previste – dai lavori del Consorzio di bonifica Tevere Nera per la sistemazione idraulica del fosso Stroncone, con demolizione e rifacimento dell’infrastruttura. La storia non è ancora finita del tutto e ora la palla passa al Comune di Terni. Motivo? C’è da acquisire un’area privata per consentire di adeguare l’intersezione. La spesa è di 2.500 euro. Mercoledì pomeriggio se ne doveva parlare in I commissione consiliare, peccato che ci sia stata una mezza ‘rivolta’ perché non sono stati inviati ai consiglieri atti fondamentali per procedere con la votazione.

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L’accordo bonario ed il ‘conflitto’ di traffico

Cosa è successo? Semplice, una volta conclusi i lavori del Consorzio – completamento del primo lotto del 1° stralcio – i tecnici dell’ufficio manutenzione strade e dell’ufficio viabilità hanno fatto presente una questione: la necessità di intervenire sull’intersezione tra via XX Settembre e via Magenta per adeguarla alle normative vigenti ed «evitare conflitti di traffico o problemi di sicurezza per gli utenti deboli». Il Consorzio ha inviato il progetto definitivo a palazzo Spada lo scorso 21 dicembre e ora scatta il confronto in I commissione consiliare per tutte le delucidazioni del caso. Previsto l’allargamento in corrispondenza dell’incrocio in quanto c’è un restringimento problematico – il doppio senso di uscita da via Magenta verrà ripristinato – per il passaggio delle auto, la realizzazione del marciapiede da 1,5 metri e l’abbattimento delle barriere architettoniche.

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L’acquisto per l’intervento

Per procedere con l’adeguamento è necessario espropriare una porzione di terreno con indennizzo da 2.500 euro in favore del proprietario e cessione bonaria al Comune. La vicenda farà scattare l’incremento del demanio stradale comunale e a chiudere la vicenda sarà il segretario generale Matteo Sperandeo, soggetto incaricato di firmare il contratto a rogito. L’importo contrattuale per la sistemazione idraulica è stato di poco superiore ai 340 mila euro con consegna dei lavori datata 15 giugno 2020. 

La commissione di mercoledì pomeriggio sul punto

Gli atti che non ci sono e le lamentele

Mercoledì pomeriggio in I commissione l’assessore Giovanna Scarcia ha illustrato la questione, il responsabile unico del procedimento Federico Nannurelli – annunciati a breve dei lavori anche su via Di Vittorio – ha dato ulteriori delucidazioni e quindi discussione. Anzi no. Motivo? Tutti i consiglieri si sono lamentati del fatto che non sono stati inviati gli atti necessari: «Per l’ennesima volta – ha attaccato  Valentina Pococacio del M5S – ci ritroviamo nella stessa situazione. Viene proposto di approvare il progetto definitivo del Consorzio e l’accordo bonario, ma non abbiamo i documenti». A ruota seguono gli altri: «Giusto ciò che dice la Pococacio. Non dobbiamo essere noi – le parole di Michele Rossi di Terni Civica – a richiederli, devono esserci negli allegati». Anche Patrizia Braghiroli (FdI), Marco Cozza (Lega, presidente di commissione) e Tiziana De Angelis (Pd) d’accordo: «Ciò che viene citato nella proposta deve essere presente tra gli allegati», il commento dell’architetto. Si va avanti.

Federico Nannurelli e Piero Giorgini

Il bisticcio ed il rinvio 

A questo punto decide di intervenire lo stesso Nannurelli (era a Piediluco per un sopralluogo): «Quando facciamo una proposta c’è il fascicolo digitale con tutti gli allegati. Basta estrapolarli e quindi allegarli ai flussi successivi, se questi passaggi non vengono fatti non è un’inadempienza dell’ufficio proponente. Noi abbiamo fatto tutto». Finita qua? Negativo. Perché a prendere la parola è la segretaria della I commissione, Anna Bonaiuti: «Questa procedura la devono attuare dirigenti e funzionari, non è stato ancora fatto. Inoltre, a livello formale, non è vero che l’accordo bonario è citato come allegato. E non è stato inviato». Il funzionario dei lavori pubblici non ha mollato: «Non è corretto, abbiamo allegato tutto. Controlli meglio». Breve botta e risposta. Cozza chiude la faccenda: «Non deve essere una caccia al colpevole». Voto sul rinvio proposto dalla Pococacio e via libera all’unanimità. Organizzazione da rivedere.


 

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