Influenza in Umbria: 43 bambini su mille sono a letto

Il picco del virus stagionale previsto nel fine settimana tra il 5 e il 7 gennaio

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di Giovanni Cardarello

Passato il Capodanno, le feste di Natale volgono velocemente al termine. E con esse il tanto ‘temuto’, dagli studenti, ritorno a scuola. Ma secondo i dati della rete regionale RespiVirNet, quella costituita per tenere sotto controllo le epidemie, il rientro non sarà così facile né tantomeno banale. Stando ai numeri, infatti, sono oltre 13 mila, su un totale di 890 mila, i cittadini assistiti dal sistema sanitario regionale umbro che, nella settimana a cavallo tra il 18 e il 24 dicembre, sono stati colpiti dal virus influenzale. Un virus che, ed è bene chiarirlo, non è direttamente legato al Covid, anche se molti sintomi sono simili; un virus che ha un livello di pericolosità che rientra nel normale novero delle influenze stagionali ma che, rispetto alle precedenti, ha numeri decisamente importanti. L’affollamento dei pronto soccorso e delle farmacie ne sono la spia più immediata.

Come detto sono 13 mila gli umbri a letto e il dato è destinato ad aumentare con la prevedibile diffusione dei contagi con i cenoni di Natale, di Santo Stefano e di Capodanno. Ma il dato da evidenziare è quello relativo alle incidenze. Se quello generale, infatti, parla di 15 malati ogni 1.000 assistiti, il dato nei minori sale vertiginosamente passando a 43,5 bambini su 1.000 sotto i 4 anni di età, per scendere al 13,2 su 1.000 nella fascia di età compresa tra i 5 e i 14 anni. Interessante il quadro degli over 65 che sono sotto il 7%, la metà del dato generale: frutto della campagna per il vaccino contro l’influenza stagionale che ha evidentemente sortito gli effetti desiderati.

Ma la ‘battaglia’ è appena entrata nel vivo. E il motivo lo spiega a Il Messaggero-Umbria Leandro Pesca, segretario provinciale della Fimmg, la Federazione italiana medici di medicina generale di Perugia. «In questi giorni i contagi Covid si sono ridotti – afferma – ma sta aumentando la sindrome influenzale con l’inizio del picco previsto tra fine anno e i primi giorni del 2024». Picco che, verosimilmente, si avrà tra il 5 e il 7 gennaio con riflessi diretti sulla ripresa scolastica, prevista per l’8 gennaio. A quella data, con la tendenza attuale non sarà difficile prevedere tanti banchi vuoti.

Da segnalare infine che, nonostante i contagi Covid siano ridotti e inferiori rispetto all’influenza stagionale, le farmacie umbre proseguono nella somministrazione del vaccino e al tempo stesso continuano a fornire in modo capillare consigli sui comportamenti opportuni da tenere. «Continuiamo a parlare di sanificazione e di mascherine – spiega sempre a Il Messaggero Silvia Pagliacci, presidente regionale Federfarma – perché vengono persone per fare il tampone, magari con sintomi Covid, senza mascherina Ffp2 o chirurgica». Il consiglio è di indossarle anche se si ha solo un raffreddore, astenendosi inoltre dall’andare dalle persone fragili, in particolare gli anziani. «Una sindrome benigna può diventare una brutta insidia per loro».

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