Killer del catamarano: è di Terni l’agente-eroe

Il 48enne Dante Ciarafani – da 24 anni in servizio alla questura di Ancona – fra i protagonisti dell’operazione internazionale

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Dante Ciarafani, Virgilio Russo (dirigente Mobile Ancona), Carlo Pinto (dirigente Sco), Roberto Quargnal (ispettore superiore)

Dante Ciarafani, Virgilio Russo (dirigente Mobile Ancona), Carlo Pinto (dirigente Sco), Roberto Quargnal (ispettore superiore)

L’omicidio – noto come ‘il delitto del catamarano’ – risale al 1988. Vittima la 34enne skipper pesarese Annarita Curina, massacrata a coltellate dall’allora coetaneo Filippo Antonio De Cristofaro, poi in fuga per oltre 40 giorni a bordo dell’imbarcazione, insieme alla fidanzatina olandese – complice – in giro per tutto il Mediterraneo. L’arresto per i due era scattato in Tunisia e De Cristofaro si era ‘beccato’, lo stesso anno, una condanna all’ergastolo. Ma non era finita lì.

Evasioni in serie Nel tempo Filippo De Cristofaro – che oggi ha 62 anni – si è reso protagonista di almeno due evasioni, la prima nel 2007 stoppata a Utrecht, in Olanda, e la seconda nel 2014, ‘grazie’ ad un permesso di tre giorni per le festività pasquali, durante la detenzione nel carcere di Porto Azzurro. A distanza di due anni dall’ultima fuga, la polizia di Stato, attraverso una complessa operazione internazionale realizzata dalla squadra Mobile di Ancona insieme ai colleghi dello Sco, ai nuclei speciali della polizia portoghese e con il coordinamento di Eurojust, è riuscita a catturare a Lisbona il pericoloso ricercato.

Dante Ciarafani (a destra) con l'ambasciatore italiano a Lisbona

Dante Ciarafani (a destra) e il collega Roberto Quargnal con l’ambasciatore italiano a Lisbona

Ternano doc E l’operazione ha avuto fra i propri protagonisti un agente di Terni, l’ispettore superiore Dante Ciarafani, 48 anni (nato proprio il giorno di San Valentino, ndR) e da ben 24 al servizio della questura di Ancona. Dapprima nella Criminalpol e, in seguito, all’interno della 1° sezione ‘criminalità organizzata e catturandi’ della Mobile anconetana, l’ispettore ternano è diventato un vero e proprio esperto di operazioni internazionali. Nel suo curriculum figurano attività di indagine fra le più complesse, condotte – solo per citare le principali – in Ucraina, Germania, Svizzera e Grecia.

Le radici Originario di Poggio Azzuano – piccola frazione fra Cesi e San Gemini – Dante Ciarafani è ancora legatissimo all’Umbria e a Terni: i familiari, la madre Ada e le tre sorelle – Paola, Antonella e Carla – vivono tutti nel ternano e appena può, torna a casa. Per stare con loro, con gli amici e tornare un po’ alle sue ‘radici’ che non ha mai abbandonato. E l’incarico ad Ancona, preceduto da altri impegni in Liguria ed Emilia Romagna, lo aiuta a mantenere un legale indissolubile, anche in ragione di una distanza che si può facilmente colmare nel giro di un paio d’ore.

Le difficoltà L’operazione che lo ha visto protagonista, insieme ai colleghi della questura di Ancona, è stata resa complicata non solo dal contesto – all’estero in generale le possibilità investigative sono più ridotte rispetto all’Italia – ma anche dalle particolari caratteristiche del ricercato. Che, a dispetto dell’età, ha conservato la scaltrezza e la furbizia che nel 1988 gli avevano consentito di sfuggire alle forze dell’ordine per oltre un mese, dopo l’omicidio, vagando nel Mediterrano insieme alla sua fidanzata-complice. Ma anche di mettere a segno due evasioni clamorose.

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