La missione di Valeria: «Panchine gialle per sensibilizzare sull’endometriosi»

Terni – A 27 anni è affetta dalla patologia cronica. Il 30 giugno inaugurazione al parco di viale Trento dopo quella a Stroncone

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L’endometriosi è una patologia cronica che solo in Italia colpisce circa 3 milioni di donne, un numero comunque probabilmente sottostimato. Era quasi sconosciuta fino a qualche tempo fa, oggi però se ne parla sempre di più, a livello nazionale, anche grazie a testimonial di successo sui social, come ad esempio l’influencer Giorgia Soleri. Ora anche in Umbria c’è un ‘movimento’ che vuole contribuire alla sensibilizzazione verso questa malattia invalidante per tante persone, caratterizzata dall’anomala presenza di tessuto endometriale – la mucosa di rivestimento della cavità uterina – all’esterno dell’utero.

Appuntamento al 30 giugno

Valeria Delia, 27enne di Stroncone, è diventata recentemente la referente umbra dell’associazione di volontariato ‘La voce di una è la voce di tutte’ – nata per supportare le donne che convivono con l’endometriosi – e ha già in attivo due iniziative. Dopo l’inaugurazione, lo scorso marzo proprio a Stroncone, di una prima panchina dipinta di giallo per puntare i riflettori sulla malattia, si appresta, il prossimo 30 giugno alle 10, a replicare l’evento al parco di viale Trento a Terni. «L’iniziativa – spiega la stessa Valeria -, in collaborazione con l’associazione Myricae, si inserisce nel progetto ‘Sediamoci nel giallo: Endopank’ promosso dalla nostra organizzazione. L’obiettivo, con la speranza che altri comuni umbri facciano altrettanto, è quello di scegliere una panchina che sia ben visibile ai passanti, colorarla di giallo e poi affiggere un Qr code attraverso il quale si viene informati, anche con un video, sull’endometriosi. Una malattia dalla quale non si guarisce, ma che è importante venga diagnosticata tempestivamente».

Cicatrici fisiche e psicologiche

Come è successo per Valeria, che ha scoperto di esserne affetta nel 2017. «Non sapevo neanche io cosa fosse e sono dovuta andare a Roma perché mi venisse riconosciuta, visto che all’ospedale di Terni i sintomi, dei dolori a fine ciclo mestruale, erano stati sottovalutati. Ho fatto tante visite e sono stata anche operata, nonostante la malattia sia stata presa in tempo mi ha lasciato delle cicatrici non solo a livello fisico ma anche psicologico». Stando alle statistiche diffuse dall’associazione ‘La voce di una è la voce di tutte’ la diagnosi arriva spesso dopo un percorso lungo, doloroso e dispendioso, con un ritardo che va dai 7 ai 10 anni. L’età media in cui la patologia si manifesta è, generalmente, tra i 25 e i 35 anni, ma possono comparire primi sintomi già nell’età puberale. Questa condizione può infatti interessare la donna già dalla prima mestruazione ed accompagnarla fino al termine dell’età riproduttiva. Tuttavia si verificano casi anche durante la menopausa.


 LE FOTO DELL’INAUGURAZIONE A STRONCONE

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