La Valnerina ha il suo presidio Slow Food

Inaugurazione ufficiale il 27 giugno. Tante eccellenze da valorizzare: «Conoscere il territorio è fondamentale»

Condividi questo articolo su

‘Esordio’ in Valnerina, per la precisione fra Arrone e Ferentillo, per Slow Food, l’associazione internazionale di eco-gastronomi che da oltre 30 anni si occupa di cibo, ambiente e produzione agro-alimentare. Verrà ufficialmente inaugurata il prossimo 27 giugno (ore 20.30 Osteria del Trap a Ferentillo – info 328.4934535) la nuova condotta guidata da Gina Vannucci: «Il concetto di rete – afferma – è quello che ci guida. Dobbiamo impegnarci a collaborare tra Comuni e tra aziende e anche tra cittadini, superando ogni campanilismo. La presenza di una condotta Slow Food «consentirà a tutto il territorio, da Sellano a Norcia alla cosiddetta Valnerina ternana, di lavorare insieme e progettare la valorizzazione di prodotti, luoghi, aziende ed eccellenze».

Conoscere il territorio per valorizzarlo

«Quello che ci interessa di più – afferma Monica Petronio, presidente regionale Slow Food Umbria – è un approccio antropologico, prima che turistico: il territorio, in primo luogo, va conosciuto e interpretato dalle comunità che ci vivono. Insieme si analizza la situazione produttiva, le tradizioni a tavola e sui campi, si decide cosa valorizzare e come farlo. L’economia, anche quella turistica, si riattiva quando il legame con il territorio è forte e quando le scelte sono condivise».

Quante eccellenze

E anche in Valnerina di cose da valorizzare ce ne sono: eccellenze produttive, aziende innovative, prodotti salvati dall’estinzione. I famosi presìdi Slow Food: già sono registrati la ricotta salata e il grano saraceno della Valnerina, per proseguire poi con le numerose specie animali e vegetali iscritte al registro regionale della biodiversità. Partendo dal Melangolo di Ferentillo, arancio amaro, prodotto di riferimento in tema di biodiversità che grazie, agli studi del Cnr di Perugia e del PT3A Parco Tecnologico Agroalimentare dell’Umbria, ha ripreso luce. Fino a proseguire alla più recente iscrizione del Fagiolo di Rosciano (Arrone) si traccia una strada non solo di salvaguardia e tutela di un prodotto ma anche anche del suo territorio a cui il nuovo progetto Slow Food si ispira. Spazio anche alla produzione di birre artigianali come la Birra alla Melangola, inserita nella guida delle birre d’Italia di Slow Food anche nel 2022, e tante altre prodotte dai grani antichi locali. Grande è l’attenzione anche per quanto riguarda la produzione olivicola e il turismo dell’olio, a partire da un olio EVO di eccellenza, espressione di un territorio con un’antica storia da raccontare, sulla quale si inseriscono tanti progetti innovativi, come quello dell’Istituto nazionale delle ricerche turistiche (ISNART) con Unioncamere nazionale, promosso dalla Camera di Commercio regionale.

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli