Lavora per il Comune ma continua a fare la commercialista: condannata a risarcire

Cascia – La sentenza riguarda una commercialista di Città di Castello

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Una commercialista 55enne di Città di Castello (Perugia) è stata condannata dalla Corte dei Conti dell’Umbria a risarcire il Comune di Cascia per 200 mila euro. Questo il danno erariale – relativo ad emolumenti percepiti fra l’aprile 2017 e il febbraio 2022 – quantificato dai giudici di via Martiri dei Lager, nell’ambito del procedimento avviato dalla procura contabile che aveva chiesto una condanna al pagamento di 326.098 euro. Dipendente del Comune di Cascia, la professionista era stata sottoposta a procedimento disciplinare per aver continuato ad esercitare l’attività libero professionale senza aver ottenuto alcuna autorizzazione dall’amministrazione comunale. Secondo la Corte umbra, «risulta provata l’esistenza sia di un sito web che di una pagina Facebook, entrambe dedicate allo studio di commercialista. Oltre alle fatture acquisite da alcuni clienti, rilevano in particolare le dichiarazioni di soci e amministratori di società che intrattenevano, durante il periodo, rapporti costanti e continuativi con la convenuta nello svolgimento della sua attività di commercialista, per la quale si avvaleva anche di personale dipendente. Ciò dimostra che non si trattava di attività occasionale, ma di attività verosimilmente prevalente o, comunque, svolta con costante regolarità e con profitto dalla convenuta. Risultano quindi dimostrati sia l’illecito che la volontà dolosa della convenuta, la quale era consapevole di svolgere attività non autorizzata ed aveva invece espressamente dichiarato il contrario al Comune datore di lavoro».

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