Lavori sulla ex Fcu: «Rispetto dei tempi»

A dirlo è la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini: «La rete, sia nel tratto di Perugia che in quello di Terni, sarà completata secondo programma»

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di M.T.

I nuovi binari

L’occasione l’ha offerta un post della presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini su Facebook: «La nostra FCU – ha scritto, pubblicando le foto di uno dei cantieri aperti – rinasce a nuova vita ….. contro i gufi e le campagne di stampa false … noi in silenzio abbiamo fatto accordi con il Governo, definito risorse finanziarie significative , dato incarichi al soggetto più qualificato del Paese, aperto i cantieri, realizzato i lavori e rispetteremo anche i tempi …. buona domenica. PS: la FCU fu finanziata da Augusto Ciuffelli Ministro del regno di Italia, nato a Massa Martana ed eletto a. todi dove visse (il palazzo e’ oggi di proprietà privata e dell’Universita di Perugia) . La FCU fu inaugurata nel primo tratto nel 1915 ….oggi a 100 anni la rinnoviamo».

fcu ultimo treno Perugia Terni

L’ultimo treno Perugia Terni

I lavori Il piano di investimenti riguarda l’installazione sull’intera rete di 153 chilometri del sistema Scmt (protezione marcia treni), sottosistema di terra con encoder da segnale per linee da attrezzare integralmente con impianti segnalamento e di blocco (18 milioni di euro). Prima però ci sarà l’adeguamento standard di sede ed impianti per la linea, con priorità sui tratti armati con traverse in legno (costo: 33 milioni di euro); l’apparato centrale computerizzato multistazione (tecnicamente: ACC-M) con telecomando da remoto sia terra che di bordo, installato in opera, compreso l’attrezzaggio dei posti periferici, della dorsale di comunicazione in fibra ottica, del controllo dei livelli di performance, compreso le necessarie opere civili e fabbricati tecnologici, dell’alimentazione della telefonia e dei sistemi ausiliari (costo: 2,27 milioni di euro); l’adeguamento o la soppressione di passaggi a livello (1,4 milioni di euro).

IL PROGRAMMA COMPLETO 

Il cantiere

I treni elettrici Nella scheda tecnica diramata dalla regione si parla di «acquisto di treni diesel e/o elettrici, in composizione bloccata, a 4/5 carrozze», ma Del Bolgia e Chianella, durante la conferenza stampa in Regione, hanno promesso che l’impegno sarà rivolto soprattutto verso le vetture elettriche: non ha senso, infatti, elettrificare tutta la linea (ultimo tratto: Perugia Sant’Anna – Ponte San Giovanni) e poi far viaggiare ancora treni a gasolio. Al momento però il rischio è questo, come confessò candidamente Mauro Fagioli, dirigente movimento, a umbriaOn subito dopo la chiusura della stazione di Sant’Anna.

Riapertura a step L’obiettivo è questo: riaprire le prime tratte fin dai primi mesi dell’anno nuovo, per poi arrivare ad una riapertura completa (fino a Ponte San Giovanni) entro la fine del 2018, in attesa del completamento dell’ultimo tratto (fino a Sant’Anna), che prevede il raddoppio del binario e l’elettrificazione della linea.

L’impegno La domanda è stata spontanea: «Presidente, ci aggiorni – per favore – anche sullo stato dell’arte al Sud della Regione?». La risposta, potenza del social, arriva in tempo reale: «I cantieri prevedono prima apertura tratto Città di Castello-Perugia, poi avvio parte sud come da cronoprogramma gia distribuito. Faremo tutto con le risorse disponibili». Poi, con l’intermezzo rappresentato dall’intervento di uno zelante funzionario regionale – «La Fcu parte da Terni e arriva a Terni», ha spiegato – si è parlato di tempi: «Quindi il cronoprogamma sarà rispettato. Giusto?», ho chiesto. E Catiuscia Marini ha replicato così: «Alla domanda risponde UM ed RFI ma credo di sì». E tanto mi basta. Per adesso.

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