Legambiente: «Salvare la Polizia provinciale»

«Sul Lago Trasimeno, sul Lago di Piediluco e su molti corsi d’acqua dell’Umbria insistono numerose attività che necessitano regolari controlli»

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«Negli ultimi anni, a causa di scelte a nostro parere inopportune, la tutela del territorio rurale, la lotta ai crimini ambientali, al bracconaggio e al contrasto di ecomafie e zoomafie, è stata indebolita a seguito dell’assegnazione degli agenti provinciali prevalentemente al contrasto di microcriminalità urbana e a funzioni di polizia stradale». La denuncia viene da Legambiente Umbria ed è contenuta in una ‘lettera aperta’ inviata a Regione, Province e Comuni umbri.

La vigilanza «Adesso – insiste l’associazione ambientalista – con la soppressione formale delle Province, la riorganizzazione degli apparati e delle funzioni tra Province, Comuni e Regione, si è giunti alla definitiva cancellazione della vigilanza ambientale provinciale con grave danno per un efficace controllo del territorio rurale, cosa assolutamente essenziale visto l’aumento in Umbria dei reati ambientali», mentre, secondo Legambiente, «la vigilanza ambientale è ancor più necessaria in territori delicati come le aree protette, i siti Natura 2000, i corsi d’acqua e le aree lacustri del nostro territorio. Sul Lago Trasimeno, sul Lago di Piediluco e su molti corsi d’acqua dell’Umbria insistono numerose attività agricole, sportive, ricreative, culturali, economiche e sociali che necessitano regolari controlli per prevenire o fermare compromissioni irrimediabili al patrimonio ambientale, naturale e di biodiversità umbro».

Le convenzioni Alcune Regioni, ricorda Legambiente, «stanno intervenendo attraverso leggi o convenzioni con le associazioni ambientaliste per costruire e rafforzare un servizio regionale di vigilanza ambientale. Una scelta finalizzata a garantire continuità sulle competenze di tutela ambientale sinora affidate alle Polizie provinciali (caccia, pesca, bracconaggio, uso del suolo e del sottobosco, rifiuti, inquinamento, esche avvelenate, maltrattamento animali) e, soprattutto, per realizzare prevenzione e informazione ambientale». Ed allora ecco l’invito a «valorizzare il volontariato attivo nella nostra regione e le associazioni ambientaliste in primis. Serve, infatti, dare rapida attuazione ai necessari passaggi organizzativi e normativo-regolamentari per accrescere le forze dedicate alla tutela dell’ambiente umbro. In tal senso, riteniamo fondamentale che gli agenti delle Polizie provinciali mantengano prioritarie competenze su ambiente, fauna e flora, nell’ambito di un rinnovato contesto dovuto al trasferimento alla Regione».

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