Liste del Pd in Umbria: sorprese e conferme

Renzi sceglie anche l’Umbria. Alla Camera ‘plana’ Cesare Damiano. Out Cardinali, Rossi e Sereni. Sorprese Grimani e Mignozzetti

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In un Partito Democratico esausto e lacerato, all’alba di sabato al Nazareno la maggioranza renziana della direzione nazionale – senza i voti dei componenti facenti riferimento alle minoranze di Andrea Orlando e Michele Emiliano – ha approvato le liste elettorali. E anche in Umbria le sorprese – specie su Terni – non mancano.

TERNI, BARAONDA PD DOPO LE SORPRESE NELLE CANDIDATURE

Renzi in Umbria Intanto Matteo Renzi ‘sbarca’ proprio in Umbria, nel ‘listino’ per il Senato che lo vede candidato anche in Campania, oltre al prevedibile collegio uninominale di Firenze.

Leonardo Grimani

Gli altri Del ‘listino’ per il Senato guidato dal segretario del Pd in Umbria, fanno parte anche la perugina Nadia Ginetti, il sindaco di San Gemini Leonardo Grimani – quest’ultimo dato vicino al ministro Luca Lotti e con concrete chance di entrare in parlamento – e il vice sindaco di Piegaro, Simona Meloni.

‘Listino’ Camera In cima al listino proporzionale per Montecitorio, e forse il suo posto non è mai stato in discussione, c’è la tifernate e super-renziana Anna Ascani, seguita dal sempre solido Walter Verini, dalla consigliera comunale di Perugia Emanuela Mori e dal sindaco di Fabro, Maurizio Terzino.

Collegi Sfida sul maggioritario alla Camera per il segretario regionale del Pd, altro renziano di ferro, Giacomo Leonelli (collegio Perugia-Trasimeno), per il sottosegretario all’Interno Gianpiero Bocci (Foligno e Alto Tevere) e – una delle sorprese – per l’ex ministro del lavoro Cesare Damiano, vicino ad Andrea Orlando, nel collegio ternano. Per il senato ‘corrono’ Giampiero Giulietti e la dirigente della prefettura di Terni, Simonetta Mignozzetti, rispettivamente nei collegi Umbria1 e Umbria2.

Simonetta Mignozzetti

Chi esce Di contro, fuori gli ‘orlandiani’ Valeria Cardinali (Perugia) e Gianluca Rossi (Terni) e ‘out’ – lo aveva anticipato lei stessa giovedì – anche l’ex vice presidente della Camera, Marina Sereni. Ora, per tutti, il tempo di metabolizzare le estenuanti trattative e le tensioni che hanno attraversato il partito – sempre più in mano a Renzi in questa fase – da cima a fondo. Resta da capire la portata di certe scelte a livello locale, dove gli scontenti – e i guai – non mancano.

Gianluca Rossi

Rossi «Ringrazio quanti in queste ore mi stanno manifestando amicizia e stima politica», così l’ex senatore Gianluca Rossi sulla propria pagina Facebook. «Credo che il Pd abbia scelto persone degnissime, capaci a rappresentarlo alle prossime elezioni politiche. Comprendo e condivido, tuttavia, le ragioni che inducono a criticare metodo e modalità di selezione delle candidature. Cinque anni fa accettai di candidarmi alle primarie perché mi fu chiesto di tentare di ridare a questa città un parlamentare del Partito Democratico perso quattro anni prima, ed è stato un privilegio grandissimo rappresentare questa comunità. Anche oggi avevo riconfermato la disponibilità, ma alla sola condizione di essere espressione della provincia di Terni e non il fedele rappresentante di una corrente. Così non è stato, me ne dispiaccio ma coerentemente a ciò non ho alcun rammarico. Auguro buon lavoro e in bocca al lupo a tutti i candidati del Partito Democratico in Umbria».

Cesare Damiano

Damiano L’ex ministro del governo Prodi, sui social, strizza l’occhio all’elettorato ternano parlando di ‘lotta’ e di ‘lavoro’, ma ricorda anche l’operaio Ast Gianluca Menichino, i cui funerali si sono tenuti lo scorso 24 gennaio: «Alle elezioni politiche del prossimo 4 marzo – scrive il politico originario di Cuneo – sarò candidato del Pd nel collegio uninominale di Terni per la Camera dei deputati. Ne sono orgoglioso. Terni è una delle città il cui nome è inciso nella storia del lavoro italiano. Correre nell’uninominale in un simile collegio è la sfida che sento più mia. Sono un metalmeccanico e Terni è città della siderurgia. Città che ha di fronte a sé grandi interrogativi per il proprio futuro. E che proprio pochi giorni fa ha salutato un lavoratore che se n’è andato, dopo molti mesi di agonia, in conseguenza di un incidente sul lavoro. Oggi voglio innanzitutto ringraziare coloro che, nella giornata di ieri, si sono spesi a sostegno della mia candidatura. Inviando un gran numero di mail al segretario del partito e sottoscrivendo con oltre mille firme, raccolte in poco più di quattro ore, una petizione online perché fossi tra i candidati democratici. A voi il mio ‘grazie!’ e il mio impegno. Che porterò a Terni – conclude Damiano – con tutte le mie energie e, ne sono certo, con il sostegno di molti. Al Lavoro e alla Lotta!».

Giacomo Leonelli

Leonelli Così il segretario dei Dem umbri su Facebook: «Ci sarò. Perché il capitano non può rimanere seduto in panchina quando gli si chiede di entrare in gioco. Sarò in campo alle elezioni per il Pd, per Perugia, la mia città che per dinamiche esclusivamente nazionali rischiava di vedere ridotte le sue candidature, e per questo territorio e queste comunità che mi hanno dato tanto e che meritano di essere rappresentate adeguatamente in parlamento. Da domani proveremo a organizzare il più velocemente possibile la squadra che ci aiuterà per essere ai nastri di partenza della campagna elettorale forti e competitivi».

Anna Ascani

Ascani La capolista del ‘listino’ per la Camera, scrive: «È un onore guidare la lista dei candidati alla Camera del Partito Democratico nella mia bellissima Umbria. Un onore e una responsabilità. Cinque anni fa sono arrivata in parlamento da outsider, grazie al voto di oltre 5 mila umbri. Oggi molte cose sono cambiate. Io, però, sono sempre la stessa. Vi chiedo di sostenermi come avete sempre fatto, fisicamente e virtualmente, in questi 36 giorni che saranno bellissimi e impegnativi. Una strada che percorreremo insieme, metro per metro».

La lettura Poi i corridoi della politica, quelli locali, quelli ternani, danno il segretario provinciale Paolo Silveri letteralmente imbufalito, prima e dopo le decisioni della direzione nazionale. Con tanto di lettera inviata ai vertici del partito nella notte ‘bollente’ del Nazareno. E fra i militanti più navigati del Pd ternano c’è chi, fra i denti, trae conclusioni nette (e ottimistiche) sulle candidature: «Il quadro è  politicamente ineccepibile. La componente Orlando ha fatto una scelta sull’ex ministro Damiano, la scelta di Renzi in Umbria darà una spinta positiva e il mix raggiunto fra esperienza e apertura alla società civica ci permetterà di essere in campo sia nelle elezioni, sia in questo momento difficile. È chiaro a tutti, quanto sia declinata ormai la fase dei maggiorenti».

Sara Giovannelli

«Ho rifiutato la candidatura» Fra i ‘papabili’ durante le frenetiche ore al Nazareno, c’erano quelli dell’ex difensore civico Alessandra Robatto, del sindaco di Acquasparta Roberto Romani ma anche quello della segretaria comunale del Pd di Terni, Sara Giovannelli: «Effettivamente – spiega – mi era stata chiesta la disponibilità per la candidatura alla Camera. Il punto è che, come segretario, ho sempre operato sulla base del documento che sosteneva l’esigenza di due candidature per il ternano: una conferma (quella di Rossi, ndR) ed un’altra figura ‘nuova’. Documento portato all’attenzione della segreteria provinciale e di quella regionale, perché Renzi prendesse coscienza della posizione del territorio. Io non posso che ringraziare chi ha pensato alla mia figura per il Parlamento, ma non ho ritenuto opportuno accettare, in primis per un fatto di correttezza. Personalmente mi dispiace – dice Sara Giovannelli – che Orlando abbia fatto una scelta diversa (l’ex ministro Damiano, ndR) da quella di Gianluca Rossi su Terni. Ma queste sono dinamiche nazionali su cui non potevo incidere direttamente».

«Ricompattarci, oppure al voto» Sul futuro del Comune di Terni, su cui incombe l’ombra del commissariamento e di una crisi politica difficile da ricomporre, la segretaria del Pd spiega di aver chiesto al sindaco «un gesto di coerenza e responsabilità, arrivato con le annunciate dimissioni che verranno formalizzate subito dopo il voto del consiglio comunale sul dissesto. Come ricomporre le fratture? Se ci saranno le condizioni per far sì che l’assemblea di palazzo Spada resti operativa, parallelamente e in sintonia con il lavoro dei commissari prefettizi, si potrà andare avanti. E io mi adopererò per creare le condizioni politiche utili a questa soluzione. Altimenti si andrà al voto, senza alcun dubbio sul punto».

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