Ludopatia in Umbria: «Modificare legge»

Proposta del consigliere Pd Carla Casciari: «Equiparare sale scommesse alle sale da gioco, applicando le distanze dai luoghi sensibili»

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«Equiparare le sale scommesse alle sale da gioco, applicando le distanze dai luoghi sensibili». È la proposta del consigliere del Pd Carla Casciari, che mira a modificare la legge regionale in riferimento alla ludopatia.

Carla Casciari

Carla Casciari

L’idea di modifica La Casciari punta all’equiparazione tra le sale da gioco e le sale scommesse, sottoponendo quindi anche queste ultime ai limiti previsti per la distanza da punti sensibili come le scuole; nell’iter sarebbero coinvolti anche i gestori nei percorsi di formazione obbligatoria, oltre alla diffusione di materiale informativo – come accade nelle sale gioco – sul rischio del gioco patologico. L’obiettivo del consigliere, con la presentazione della proposta di legge, è armonizzare il testo normativo ‘Norme per la prevenzione, il contrasto e la riduzione del rischio della dipendenza da gioco d’azzardo patologico’ alla giurisprudenza più recente in materia.

La necessità Casciari spiega che l’intervento serve per «ridurre la distribuzione dell’offerta di gioco legale sul territorio della regione Umbria, garantire migliori livelli di sicurezza per la tutela della salute, dell’ordine pubblico e della pubblica fede di giocatori e prevenire il rischio di accesso dei minori nei punti vendita dove si trovano apparecchi per il gioco d’azzardo e dove si svolgono scommesse».

Attività paritetiche Il consigliere sottolinea come «la recente giurisprudenza, in particolare la sentenza n. 5327 del 16 dicembre 2016 del Consiglio di Stato, ha parificato l’attività di gestione delle scommesse lecite a quella svolta nelle sale da gioco. È stato rilevato che in ambito nazionale ed in particolare ai fini della tutela della salute, le attività delle sale scommesse e quelle delle sale gioco sono da considerarsi paritetiche dato che entrambe le attività possono essere fonti di rischi di diffusione della ludopatia. Pertanto – conclude – si ritiene che al pari delle sale da gioco anche le sale scommesse, oltre all’autorizzate dagli organi di pubblica sicurezza, dovranno sottostare ad una pianificazione comunale che ne limiti l’apertura in luoghi sensibili, dove maggiore è il rischio di un accesso a rischio patologico».

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