L’Umbria e il piano rifiuti: «Soluzioni dal nostro comitato»

Regione, Università, Auri, Arpa e Parco Tecnologico: nasce l’organismo che dovrà proporre in base a cinque obiettivi

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Ha preso avvio martedì il percorso che porterà la Regione Umbria a dotarsi di un nuovo piano di gestione integrata dei rifiuti: obiettivi e tempi sono stati illustrati dalla presidente Donatella Tesei e dall’assessore all’ambiente Roberto Morroni, in concomitanza con l’inizio dei lavori del comitato tecnico scientifico chiamato a fornire strumenti e proposte e composto da personalità del mondo accademico, grazie alla collaborazione con l’università di Perugia, e da dirigenti e tecnici regionali, dell’Auri, dell’Arpa e del 3A-Parco tecnologico agroalimentare dell’Umbria.

Le basi

«L’Umbria sconta ritardi nella gestione dei rifiuti che vogliamo superare al più presto – ha detto la presidente della Regione Tesei – e per questo abbiamo compiuto la scelta qualificante di avvalerci di un comitato che potrà contare sul fondamentale apporto di docenti universitari, grazie alla proficua collaborazione con l’università, e di professionisti che, a titolo gratuito, si sono messi a disposizione e a fare squadra nell’interesse dell’Umbria». «La nostra ambizione – ha aggiunto l’assessore Morroni – è trasformare l’Umbria in un modello di ‘best practice’ a livello nazionale ed europeo, con un piano capace di delineare una visione di lungo periodo, costruito con solide basi scientifiche e tecniche. Tanto è vero che è stata fatta la scelta innovativa e straordinaria di istituire un comitato di natura sia scientifica che tecnica il quale, peraltro, si confronterà con tutte le realtà rappresentative del settore».

Cinque obiettivi

Il comitato tecnico scientifico dovrà ricercare le migliori pratiche e le soluzioni più idonee per la gestione del ciclo dei rifiuti, per raggiungere cinque obiettivi: «Il primo – ha detto Morroni – è la chiusura del ciclo dei rifiuti, in particolare la riduzione del conferimento in discarica non superiore al 10% come stabilito dalla normativa europea entro il 2035, mentre attualmente i rifiuti portati in discarica superano il 30%; il secondo, quello dell’autosufficienza del sistema regionale. A questi obiettivi, poi, se ne aggiungono altri tre di fondamentale valenza politica. Infatti, gli scenari che dovranno essere delineati dal comitato per essere poi sottoposti al vaglio della giunta, dovranno portare ad un sensibile miglioramento rispetto all’attuale situazione in termini di tutela della salute, salvaguardia dell’ambiente e gestione economica, indicati in questo preciso ordine di priorità».

Il comitato

In base al cronoprogramma della giunta regionale, «entro dicembre è prevista la chiusura della prima fase per poter iniziare l’iter legislativo nel 2021 e giungere all’adozione del nuovo piano entro il 2021». A presentare la componente scientifica del comitato è stato il coordinatore, il professor Gabriele Cruciani, ordinario presso il dipartimento di biologia, chimica e biotecnologie. Oltre a lui, ne fanno parte i professori Roberto Stracci (dipartimento di medicina sperimentale), Piergiorgio Manciola (dipartimento di ingegneria civile e ambientale), Francesco Di Maria (dipartimento di ingegneria). La componente ‘tecnica’ è rappresentata da Stefano Nodessi Peoietti (direttore direzione regionale governo del territorio, ambiente e protezione civile), Andrea Monsignori (dirigente del servizio energia, ambiente e rifiuti), Michele Cenci (esperto di programmazione e pianificazione in materia di rifiuti), Nicola Casagrande (esperto in impianti di recupero e smaltimento), Maria Ruggiero (esperta in programmi di prevenzione/riduzione dei rifiuti), Paola Casucci (esperta in materia di prevenzione e sanità pubblica), Giuseppe Rossi (direttore Auri), Luca Proietti (direttore generale Arpa Umbria), Luciano Concezzi (3A-Parco Tecnologico Agroalimentare dell’Umbria).

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