L’Umbria invecchia e perde popolazione

Bilancio demografico Istat 2017: la regione segue il trend nazionale. Su il tasso di mortalità e gli ‘Over’ 65, scende quello di natalità e nuzialità

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Un trend nazionale che coinvolge anche l’Umbria. Una regione che perde popolazione, più vecchia e con tasso di natalità in diminuzione rispetto al 2016: è la fotografia dell’Istat sulla base del bilancio demografico presentato giovedì.

Il dato sulla popolazione

Il dato sulla popolazione Il -5.3 (stima per mille residenti) registrato dall’Umbria è il quarto dato più alto dopo Molise, Basilicata e Sicilia in termini di decremento. Le uniche zone che in tal senso hanno il segno positivo sono la provincia di Bolzano, Lombardia, provincia di Trento, Emilia-Romagna e Lazio. In totale la popolazione residente in Umbria è pari a 884mila e 200, quasi 6mila in meno rispetto al dato in avvio di 2017.

La vecchiaia Confermato la curva negativa relativa all’aumento dell’età media in Umbria, che passa da 46.3 a 46.5 (la stima per il 2018 si attesta a quota 46.7). Di conseguenza sale l’indice di vecchiaia (da 192.4 a 195.9) e la presenza di ‘Over’ 65 sul territorio: dal 24.8% al 25.1%; il dato di Terni in questo caso è più alto di quello di Perugia (26.9% contro 24.5%). Giocoforza bassa – in linea con il dato nazionale – la presenza di residenti da 0 a 14 anni: 13.1% a Perugia, 11.8% a Terni (media umbra del 12.8%).

I tassi migratori

Alto tasso di mortalità Di pari passo con l’indice di vecchiaia va il tasso di mortalità. L’Umbria (12.3 rispetto all’11.5 del 2016, valori per mille) in questa classifica è sul podio negativo insieme a Liguria (14.1) e Molise (12.7). Il quoziente di natalità scende da 7.1, così come il quoziente di nuzialità (da 3 a 2.9). Il tasso di crescita naturale – differenza tra tasso di natalità e tasso mortalità – è il terzo peggiore d’Italia (-5.3 su mille) dopo Liguria (-7.9) e Molise (-5.7). Invariati il saldo migratorio totale (con l’estero, interno e per altri motivi) e il numero medio di figli per donna (1,26) rispetto al 2016; l’età media del parto sale da 31.8 a 31.9 anni, uno dei più bassi della penisola.

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