Marmore e il parco della Cascata capitali del teatro dialettale

Terni – Dal 1° al 10 agosto scatta la rassegna ‘Archeologia industriale e vernacolo: il dialetto delle nostre tradizioni’. È la nona edizione

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della Pro Loco di Marmore

Nell’Umbria meridionale, nelle ‘Terre di San Valentino’, nel regno dei ‘borghi verdi’ c’è Marmore. Marmore che non è solo Cascata.
L’archeologia industriale en plein air situata lungo il sentiero numero 5, si presenta come un museo a cielo aperto che riunisce sei grandi manufatti provenienti dalle centrali idroelettriche di Galleto e Narni: turbine delle tipologie Kaplan e Francis e distributori di flusso per turbine. Realizzato nell’ambito della prevista riqualificazione di tale sentiero 5 della Cascata delle Marmore, il parco potenzia il percorso didattico sugli impianti idroelettrici locali in parte già presente ai Campacci, fra le cisterne che servivano per la captazione delle acque che poi, attraverso le condotte forzate, venivano portate a valle per produrre l’energia elettrica necessaria a far funzionare i tanti stabilimenti del ternano, acciaieria in primis.

Ma la collocazione dei macchinari in questa zona ha una logica molto più evidente se si pensa che questa era proprio l’area dove veniva captata l’acqua e portata a valle attraverso delle condotte forzate e che, oltre a questi enormi macchinari di acciaio (autoprodotti dalle acciaierie), sono presenti ancora le cisterne che servivano per la raccolta dell’acqua. A tanta storia, natura, bellezza, opere di ingegneria, archeologia industriale, sarà affiancato un evento tradizionale, consolidato negli anni: ‘Archeologia industriale e vernacolo: il dialetto delle nostre tradizioni’, rassegna nazionale di teatro dialettale che si svolgerà dal 1° al 10 agosto presso il belvedere superiore della Cascata delle Marmore, parco Campacci. Sì, proprio lungo il sentiero 5 della Cascata delle Marmore, sito candidato al riconoscimento come patrimonio culturale ed immateriale dell’umanità, all’interno di un’area suggestiva e di notevole valore paesaggistico: dalle grotte speleologiche presenti nel sottosuolo, al lato di quelle acque che tanti poeti hanno incantato, in un connubio perfetto tra natura, arte e allegria, in una location che non è solo una cornice scenografica, ma è una vera e propria miniera di bellezza e magia.

LE COMPAGNIE TEATRALI PARTECIPANTI E LE TRAME (.PDF)

Nel periodo prescelto, alla Cascata delle Marmore si alterneranno le migliori compagnie teatrali amatoriali provenienti da tutta Italia che porteranno in scena commedie in vernacolo di autori contemporanei: autori noti, giovani talenti, traduzioni e adattamenti di capolavori teatrali. Con l’innovazione e l’unicità della location, ma anche accessibilità, eccellenza qualitativa, diversità e multietnicità dei fruitori, arredo storico (accessibile a tutti anche a portatori di handicap) oltre a cultura e tradizione. Con la messa in scena di commedie dialettali comiche, si può far ridere e sognare anche chi ormai sogni non ne ha più. Sì, perché per la Pro Loco Marmore ridere è una cosa seria!

Perché il vernacolo? Perché riesce a rendere un’idea immediata di ciò che si vuol trasmettere e permette di arrivare con più immediatezza a suscitare emozioni e riflessioni nella gente. Consente di prendere spunto da situazioni comiche o buffe e affrontare temi importanti e molto seri sui quali riflettere con attenzione, consentendo a ciascuno di trarre le proprie considerazioni e conclusioni, è vicinissimo alla vita quotidiana della gente e rappresenta una diversità di esperienze e di culture. Usare il vernacolo non solo nella vita quotidiana, ma soprattutto come forma artistica negli scritti, nei testi teatrali, nella poesia, significa portarlo a conoscenza dei nostri figli, renderli possessori di una grande eredità: la nostra cultura. Perché è l’espressione di un popolo, è come una spugna che assorbe fatti, episodi, luoghi, persone e che restituisce fatti, episodi, luoghi, persone con profilo e identità precisi, ma soprattutto con un’anima.

L’importanza del dialetto sta nel fatto che è vicinissimo alla vita quotidiana e verace della gente e rappresenta una diversità di radici storiche, di culture, di esperienze umane che non deve andare perduta. Il dialetto è importante perché indica le nostre radici e dimostra la nostra appartenenza ad un certo luogo, ad un certo periodo storico e ci identifica, ci colloca nel tempo e nello spazio. Parlare il proprio dialetto significa essere in possesso di una grande eredità della nostra storia. Per di più, se ne ritrova l’eco in ogni espressione, in ogni suono: si ritrova la bellezza e la poesia di un popolo perduto. Un popolo non lontano, ma di cui si è fatto parte, si fa parte: il dialetto, infatti, è un grande privilegio. È un patrimonio culturale da tutelare. Valorizzarlo significa farne apprezzare il legame intimo e particolare con il territorio, le capacità espressive, i contenuti comici, poetici, ironici. Renderlo testo teatrale significa continuare una tradizione che ha radici antichissime e un ruolo di rilievo nell’ambito delle arti performative italiane.

L’evento è stato pensato e realizzato in collaborazione con la Uilt Umbria. La location unica per la sua naturale bellezza e facilità di accesso, rende l’evento fruibile a tutti e a tutte le fasce di età, bambini, ragazzi, anziani, famiglie intere, persone vulnerabili e/o in situazione di difficoltà o di disagio socio-economico. Idea innovativa per la rassegna è stata la consapevolezza che, oggi più che in passato, ci troviamo di fronte a realtà teatrali che tenacemente tendono a qualificare lo spettatore, a metterlo al centro dell’idea stessa di teatro, a perseguire instancabilmente la sua formazione come soggetto attivo, partecipe, consapevole, critico e per la prima volta completo: il teatro è un centro di cultura e non un contenitore vuoto, ma una casa abitata, oltretutto da persone speciali. Già in passato si è assistito all’instaurarsi di un legame diretto e profondo fra lo spettatore e il proprio teatro, così, anche il ‘programma di sala’ è diventato uno strumento formativo.

Per tutti gli spettacoli ci si ritrova un’ora nel pomeriggio e si informa sui contenuti, la scena, il contesto, le note di regia, e si coinvolge il pubblico facendolo diventare partecipe di alcune scene. Poi alla sera, prima dello spettacolo, si consegnano i programmi di sala dove sono previsti, tra l’altro, anche i punteggi che il pubblico dovrà esprimere in merito alle attese, il gradimento etc. Il teatro dà emozioni che la televisione non può dare e a Marmore lo abbiamo cercato e creato! Produciamo cultura, perché quando uno prende in mano un copione sta lavorando su un’opera e non sta lavorando sul niente. La cultura ha bisogno del teatro e viceversa.

L’evento sta crescendo, giunto ormai alla sua nona edizione nazionale, ha raccolto quest’anno ben 37 richieste di partecipazione da parte di compagnie teatrali provenienti da tutta Italia in rappresentanza di ben 12 regioni ed è stato davvero difficile scegliere chi animerà le nostre serate ternane. Iniziata nel 2013 come un esperimento, la rassegna ha guadagnato negli anni popolarità e consensi di pubblico e da parte dei media per la qualità e la varietà delle sue proposte. La validità della manifestazione è stata riconosciuta nel tempo anche dal ministero della Cultura che, insieme a Regione Umbria, Provincia Terni, Comune Terni, Camera di Commercio dell’Umbria, Unpli, Uilt, Confartigianato, Confcommercio, Confesercenti, Cna Umbria, hanno concesso il patrocinio e questo per la Pro Loco Marmore è un bel fiore all’occhiello.

Si è ormai affermato come appuntamento tradizionale dell’estate ternana, grazie alla sua peculiarità di mettere in evidenza e salvaguardare la ricchezza della cultura popolare. In tutto saranno dieci le compagnie teatrali che si alterneranno sul palco e che, con il loro repertorio comico-dialettale, allieteranno le calde serate agostane, senza trascurare che avranno al seguito (anche con bus appositamente organizzati) amici, parenti, conoscenti, simpatizzanti che in quei giorni fanno shopping sul posto, mangiano, pernottano, si avvalgono dei servizi esistenti… insomma con la cultura si creano flussi turistici.

Sono stati interessati, per l’ospitalità degli artisti e loro seguito, alberghi e b&b di Marmore e Piediluco, operatori commerciali attraverso convenzioni con alberghi, ristoratori locali, società di servizi per la promozione del territorio. Gli ospiti saranno anche accompagnati alla Cascata delle Marmore per far conoscere e apprezzare le bellezze di questa nostra meravigliosa Umbria meridionale. Inoltre, degna di nota e in aggiunta al carattere culturale, storico e turistico, va esaltata l’introduzione dell’utilità sociale, invitando una/due compagnie, i cui membri, anche se in minoranza, sono persone diversamente abili. Il teatro ha un altro palcoscenico!

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