Mass media e minori, convegno a Perugia

Si svolgerà giovedì a palazzo Cesaroni: «Si parlerà del diritto all’informazione e delle norme deontologiche dei professionisti»

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‘La tutela dei minori nei processi che interessano la famiglia ed i rapporti con i mass media’, è il titolo dell’incontro in programma per giovedì prossimo, 25 febbraio, a palazzo Cesaroni di Perugia.

La riflessione L’iniziativa, come evidenzia la Garante dell’infanzia e dell’adolescenza, Maria Pia Serlupini, è organizzata «per il supremo interesse del minore» e tratterà un tema di stretta attualità, anche alla luce di recenti fatti che si sono registrati anche Umbria. «Troppo spesso noi adulti ce ne dimentichiamo – afferma Serlupini – o ce ne ricordiamo solo quando è troppo tardi. Come donne e uomini, cittadine e cittadini, nei ruoli che rivestiamo, nel nostro quotidiano, abbiamo il dovere di ascoltare e riflettere maggiormente sulle storie, i bisogni, i diritti di bambini e ragazzi che non rappresentano solo la speranza e il futuro di questa nostra società, ma il presente, un presente da tutelare e sul quale investire energie e risorse perché loro sono il vero e prezioso patrimonio di questo nostro Paese».

L’Aiaf Per la presidente dell’Associazione italiana degli avvocati per la famiglia e per i minori (Aiaf) dell’Umbria, Anna Maria Pacciarini, «il tema riveste particolare attualità se si considera che i minori giungono purtroppo sempre più alla ribalta della cronaca quando vi sono processi che investono le relazioni familiari. Parleremo di questo tema – ha precisato – così come del diritto all’informazione e delle norme deontologiche dei professionisti del settore, affinché si apra un confronto che abbia come finalità la tutela sempre maggiore del minore».

I media Roberto Conticelli presidente Ordine dei giornalisti dell’Umbria ricorda che «il sistema dell’informazione garantisce attraverso le proprie carte deontologiche, recentemente riunite in un codice unico, la piena tutela dei minori e in genere dei soggetti più deboli. Questa è una forma di garanzia e rispetto che il giornalismo italiano, mediante elementi di autolimitazione, ha scelto di darsi per essere parte attiva di una società che possa definirsi concretamente civile».

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