Sergio Mattarella è il dodicesimo presidente della Repubblica. Il successore di Giorgio Napolitano è stato eletto alla quarta votazione.
I voti Mattarella ha ricevuto 665 voti, Ferdinando Imposimato 127, Vittorio Feltri 46, Stefano Rodotà 17, Emma Bonino, Antonio Martino, Giorgio Napolitano e Romano Prodi 2. I voti dispersi sono stati 14, le schede bianche 105, le nulle 13.
Marini «Sono orgogliosa di aver contribuito all’elezione di Sergio Mattarella alla Presidenza della Repubblica». È quanto afferma la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini: «Il suo impegno politico ed istituzionale, la sua vicenda umana e personale, i valori ed i principi che lo ispirano nell’impegno pubblico e professionale – sottolinea – tratteggiano il profilo di un Presidente della Repubblica dell’Italia migliore. Il Partito democratico, il segretario Matteo Renzi, i grandi elettori del Pd hanno dimostrato capacità di far convergere una maggioranza politica ampia sul nome di Sergio Mattarella, contribuendo a scrivere una pagina politica bella della nostra democrazia».
Chi è Sergio Mattarella, nato a Palermo, 23 luglio 1941, è figlio di Bernardo, politico democristiano più volte ministro tra gli anni ’50 e ’60, e fratello minore di Piersanti, che nel 1980, quando era presidente della Regione Siciliana, fu assassinato da Cosa Nostra. Nel 1983 fu eletto alla Camera dei Deputati nella circoscrizione della Sicilia Occidentale. L’anno dopo fu incaricato dal segretario politico Ciriaco De Mita di bonificare la DC siciliana nella quale avevano allora un ruolo di primo piano Vito Ciancimino e Salvo Lima. In tale veste nel 1985 promosse la formazione a Palermo di una giunta comunale di rinnovamento guidata da Leoluca Orlando, che era stato tra i collaboratori di suo fratello Piersanti alla Regione Siciliana.
Ministro Nel 1987 fu nominato ministro dei rapporti con il parlamento nel governo Goria e confermato nell’incarico nel 1988 con il governo De Mita. Nel 1989 fu nominato ministro della pubblica istruzione, incarico dal quale si dimise, nel 1990 insieme ad altri ministri della corrente di sinistra della Dc, per protestare contro la fiducia posta dal governo sul disegno di legge Mammì di riassetto del sistema radiotelevisivo.
La legge Mattarella Il neo presidente della repubblica fu relatore delle leggi di riforma del sistema elettorale della Camera e del Senato. La legge Mattarella, alla quale il politologo Giovanni Sartori diede l’appellativo di Mattarellum, fu impiegata per le elezioni politiche del 1994, del 1996 e del 2001.
L’adesione al centrosinistra Sostenitore, sin dal 1995, della candidatura di Romano Prodi alla guida di una coalizione di centrosinistra (L’Ulivo) comprendente tra gli altri il Ppi e il Pds, fu confermato alla Camera alle elezioni del 1996 e venne eletto capogruppo dei deputati popolari. Caduto il primo governo Prodi, assunse la carica di vicepresidente del consiglio durante il governo D’Alema I. Tenne invece il ministero della difesa nei successivi governi D’Alema II e Amato II, sino al 2001.
Gli incarichi istituzionali Nel 2009 è stato eletto dalla Camera dei deputati componente del Consiglio di presidenza della giustizia amministrativa e nel 2011 il parlamento in seduta comune lo ha eletto giudice della Corte costituzionale.