Terni, boom ingressi ed incassi per la cascata. La critica su luci e percorso pedonale

L’assessore Proietti: «L’anno dei record per il turismo ternano, raggiunto il mezzo milione di visitatori». Piccinini e M5S all’attacco

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«Il 2022 è stato davvero un anno straordinario per il turismo a Terni: ci sono molti dati diffusi nei giorni scorsi a confermarlo. Tra questi c’è anche un record che ci fa estremamente piacere: il raggiungimento, per la prima volta, del mezzo milione di ingressi al parco della Cascata delle Marmore e nel parco archeologico di Carsulae». A parlare è l’assessore al turismo Elena Proietti, sottolineando che si tratta di «dati storici che dimostrano come la Cascata delle Marmore, dove proprio quest’estate abbiamo fortemente voluto un nuovo infopoint realizzato insieme ai Comuni del progetto Borghi Verdi, rappresenti un traino per l’intero territorio. Proprio per celebrare e festeggiare questo traguardo dei 500 mila visitatori, simbolico e concreto allo stesso tempo, domenica 15 gennaio alle 12.30, mi recherò alla Cascata delle Marmore – conclude l’assessore – per incontrare i lavoratori di Vivaticket impegnati nei vari servizi del parco, complimentarmi con loro anche attraverso una targa dedicata al mezzo milione di ingressi».

«Presenze boom ma c’è una situazione scandalosa»

A pochi giorni dal resoconto sul 2022 della cascata, è l’ex consigliere comunale – nonché segretario del circolo Pd di Marmore – Sandro Piccinini a far presente che c’è qualcosa da sistemare: «Presenze boom ed incassi stratosferici. Mentre si parla di aumentare ancora il biglietto di un euro, oltre alla pessima e indecente situazione in cui versano i bagni pubblici presenti all interno dell’area della cascata, voglio segnalare di nuovo prima dell’arrivo della stagione primaverile una situazione scandalosa e grottesca: la situazione in cui versa il percorso pedonale che dalla biglietteria superiore giunge all’imbocco del belvedere stesso che attraversa le passerelle sopra al Velino. Sono più di tre anni che manca la gomma antiscivolo sui gradini e sulla rampa della barriera architettonica prima e dopo le passerelle dove secondo qualche stima transitano tantissimi turisti in un anno che si recano ad ammirare la cascata da sopra. Quattro anni fa in campagna elettorale il primo cittadino fece delle promesse che poi si sono rivelate da marinaio. Nominò pure – conclude – un’esperta per risolvere i problemi dei campacci. Poi scomparsa dai radar. Ecco, prima che scade il mandato, potrebbe battere un colpo e intervenire su questo piccolo tratto pedonale di 300 metri più o meno, che è il biglietto da visita a quella cascata che porta tanti soldi alle casse del comune e fa incassare introiti miliardari al gestore di Galleto».

Il M5S e le luci spente

Sul tema si espone anche il gruppo consigliare M5S: «L’amministrazione comunale ha deciso di spegnere le luci sui sentieri della Cascata delle Marmore e ridurre al minimo l’illuminazione pubblica in piazzale Byron così come ai Campacci. Un paradosso assoluto visto che grazie all’energia prodotta dalla Cascata delle Marmore potremmo essere la città più ricca del centro Italia, invece la giunta Latini permette l’ennesima umiliazioni ai danni della città e dei suoi cittadini. Questa verrà ricordata come l’amministrazione che più di altre ha chinato la testa davanti alle multinazionali provvedendo a svendere quei tesori costruiti dai ternani per generazioni come ad esempio Asm ad Acea. Quella che se c’è da incassare i soldi si vanno a prendere dalle tasche dei ternani con l’aumento della Taric a livelli da record e qualche nuovo autovelox mentre i grandi gruppi economici sottraggono sotto forma di profitti portati altrove ingenti risorse al territorio senza alcuna pretesa o richiesta di compensazioni da parte dei governanti locali.  Intanto mentre gli impianti di grande derivazione idroelettrica del ternano continuano a macinare utili da record, la nostra città sprofonda e il Comune di Terni arriva persino a spegnere le luci dei sentieri del parco della cascata.  La cosa drammatica è che tutto questo avviene mentre la giunta Tesei tiene in ostaggio una legge regionale, resa obbligatoria da direttive nazionali che prevedono che parte consistente dei canoni idroelettrici debbano tornare nelle casse dei comuni sia in forma provvidenze economiche che sotto forma di cessione di quote di energia. Una battaglia che la giunta Latini ha deciso di non combattere per non toccare gli equilibri che la maggioranza di centrodestra deve mantenere a Terni come a Perugia. La cascata delle Marmore è un bene che appartiene ai ternani, sono anni che esortiamo con costanza chi governa la città per fare in modo che nella nostra città tornino quelle risorse che oggi vengono letteralmente depredate. Abbiamo chiesto – concludono – alla governatrice Tesei durante la crisi energetica del secolo di attivarsi con Enel per creare un nuovo patto a favore delle famiglie umbre, la risposta sono le luci spente intorno alla Cascata e in tante vie della città».

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