«Amicizia è un termine forte, preciso, quello che ho letto in questi giorni non rispecchia la realtà. I due giovanissimi arrestati a Terni dalla polizia per spaccio di droga, con un cliente loro coetaneo, non erano amici di Flavio e Gianluca». A parlare è Silvia Jacaroni, la madre di Flavio Presuttari, uno dei due adolescenti ternani – l’altro è Gianluca Alonzi Peralta – trovati senza vita nei propri letti la scorsa estate, dopo aver assunto del metadone venduto loro dal 41enne ternano Aldo Maria Romboli. «Quesi due giovani arrestati – afferma Silvia, a dir poco perplessa per l’accostamento fatto dalla polizia e ripreso dai media locali – non hanno mai frequentato la nostra abitazione, non li ho mai visti e peraltro sono di zone di Terni diverse da quelle nostre e dei nostri figli. La città è piccola, ci si può conoscere al liceo, in giro, sui social. Ma parlare di amicizia è a dir poco inopportuno. L’amicizia è un’altra cosa: so bene chi sono gli amici di Flavio, li conosco uno ad uno. E loro, in questo gruppo, non ci sono. Per questo respingo in ogni modo il concetto che potrà essere al limite ‘derubricato’ ad una conoscenza. Come tante ce ne sono».