MMA, i ‘Legionari’ si sfidano anche a Terni

In città c’è un nutrito gruppo – Legio’s Team – allenato da Leonardo Carletti: «Il nostro sport forma a 360 gradi»

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Si chiama Mma – acronico di ‘mixed martial arts’ – ed è uno sport da combattimento che comprende ben cinque distinte tecniche: kick boxing, muay thai, lotta libera e greco-romana, ju jitsu brasiliano. Ha origini antiche che risalgono al ‘Pancrazio’ della Grecia e sfociano, secoli più tardi, nel ‘Vale tudo’ brasiliano, fino a diventare Mma. Uno sport che richiede un impegno fisico e mentale decisamente importante e che anche a Terni sta trovando nuovi spazi e praticanti.

Il movimento ternano

Attorno al Legio’s Team che ha la propria ‘casa’ in via Maestri del Lavoro, si sta consolidando una squadra di atleti – una trentina in tutto, fra cui quattro donne – allenati dal ternano Leonardo Carletti e che vedono in Alessio Sakara, artista marziale di primo livello e fondatore della Legoinarvs League, uno dei principali punti di riferimento.

Leonardo Carletti

Sport a 360 gradi

«A livello fisico – spiega Leonardo Carletti – si tratta di uno sport in grado di formare a 360 gradi, dall’aspetto psicologico a quello atletico. Unisce tutti i tipi di combattimento e ciò consente di allenare ad ogni tipologia di sforzo. Sul piano mentale, impone di trovare una via d’uscita, una soluzione, in ogni situazione. Aspetti che, anche nella vita di ogni giorno, possono avere una certa importanza».

L’impegno per il gruppo

Leonardo ‘Panarvs’ – scherzoso soprannome sportivo dato dalla sua attività di fornaio – è atleta professionista da circa 4 anni ed ha disputato poco meno di 20 match fra semi-professionismo e professionismo. L’ultimo gli ha consentito, la scorsa primavera, di aggiudicarsi il titolo italiano a Frosinone. «Sono allenatore del gruppo di Terni – racconta – e in questo senso cerco di rappresentare un esempio, mettendoci sempre la faccia e cercando di dare sempre qualcosa in più, senza risparmiarmi».

Non solo ‘botte’

In preparazione c’è anche un documentario in tre puntate che mostrerà i retroscena di una disciplina ancora poco diffusa fra il grande pubblico. «Soffermarsi sulla parte cosiddetta ‘violenta’ non ha senso – spiega ancora l’artista marziale ternano – perché si finisce per mettere in secondo piano il grande lavoro mentale, fisico e tecnico che ciascuno di noi affronta per prepararsi al meglio. Non tutti partono dallo stesso livello, specie se si è già specializzati in un’arte marziale. Ma alla base c’è il talento che può far crescere ciascuno se accompagnato da perseveranza, costanza e impegno».

Superare sé stessi

Fra i ‘vantaggi’ per chi pratica Mma, c’è anche quello di abituare le persone a decidere in pochi istanti, gestendo situazioni a loro modo ‘critiche’: «Il nostro è uno sport che mette a nudo le persone e le pone anche di fronte ai propri limiti, senza maschere né scusanti di sorta. Per fare un esempio, con l’Mma ci si abitua anche a ricevere colpi, a cadere. Situazioni che, se sul piano fisico portano dei vantaggi nella capacità di difesa, su quello mentale consentono spesso e volentieri di superare i limiti che ciascuno di noi tende a porsi».

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