Ci ha preso proprio gusto Danilo Petrucci. Dopo il 1° tempo – 2° generale nella tre giorni complessiva – in Malesia in uno dei test ufficiali, il pilota ternano si è ripetuto al ‘debutto’ nelle prove di Phillip Island, Australia: tutti dietro al centauro del team Octo Pramac Yakhnich.
L’unico a scendere sotto il muro dell’1.32′. In una giornata caratterizzata dalla pioggia, il ducatista – 12 giri totali – è stato bravo a sfruttare la sessione pomeridiana – circuito asciutto, gomme slick – per girare con un ottimo 1.31’764: basti pensare che il secondo, Maverick Viñales, ha chiuso a oltre sette decimi. Seguono Bradley Smith, Scott Redding (neo compagno di Petrucci nel supported team della Ducati) e Cal Crutchlow. Sesto Valentino Rossi, distanziato dal ternano di un secondo e 324 centesimi.
Bello essere primi «Sono contento di essere competitivo. Siamo – ha dichiarato Petrucci al portale ufficiale del suo team – molto fiduciosi ed è bello iniziare con il piede giusto, con queste buone sensazioni. Sono molto felice per come siamo partiti in questa stagione. Il primo tempo? Spero di poterlo fare anche quando conterà qualcosa ma è sempre bello chiudere al primo posto: è stata una giornata difficile a causa del meteo. Al mattino avremmo potuto anche girare sul bagnato ma le condizioni non erano il massimo. Abbiamo fatto pochi giri ma sono comunque soddisfatto perché abbiamo prodotto un po’ di dati: in sostanza abbiamo guadagnato due run per capire in che direzione andare con la moto. C’è molto lavoro – ha chiuso – da fare e arrivare davanti ti da una carica in più». I test proseguiranno fino a giovedì.
In Spagna ‘preoccupati’ Malesia e Australia, due primi posti. Seppur si tratti di test – tra poco più di un mese prima gara in Qatar – e con condizioni particolari, il ternano sta dimostrando di poter battagliare con i più forti. E As, 2° quotidiano sportivo della Spagna, gli ha dedicato un articolo: «Hay que empezar a tomarse en serio a Petrucci con su Ducati». Ovvero «bisogna iniziare a prenderlo sul serio»: per Jorge Lorenzo, Marc Márquez e Daniel Pedrosa non c’è solo da badare a Valentino Rossi.
