Narni: «Situazione ambientale negativa»

Il circolo VAS di Terni punta il dito contro il riavvio degli impianti: «Cittadini percepiscono puzze e fastidi alle vie respiratorie»

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di Pierluigi Rainone
Segretario circolo VAS Terni

Ho deciso di intervenire dopo essere stato interpellato circa la cosiddetta ‘puzza chimica’ presente durante molte ore della giornata a Narni Scalo. I sintomi che molte persone avvertono (diverse delle quali hanno contattato l’Arpa) sono quelli tipici della presenza di inquinamento da polveri metalliche.

INQUINAMENTO A NARNI: «MANCA UN PROGETTO»

Il cielo di Narni Scalo, che era stato finalmente salubre per qualche anno, dopo la chiusura della Sgl Carbon, è tornato ad essere problematico dopo la riapertura del polo industriale, dallo scorso anno di proprietà dell’azienda Go Source che produce elettrodi di grafite.

GO SOURCE ‘DIFFIDATA’ DA ARPA

L’anno scorso abbiamo assistito alle parole festanti e di giubilo da parte del sindaco di Narni De Rebotti che, vorrei ricordarlo, dovrebbe prima di tutto avere a cuore e tutelare la salute degli abitanti del Comune che rappresenta. La produzione finale di 30 mila tonnellate l’anno (partendo per di più dal carbone grezzo) sta comportando un attacco al diritto alla salute dei narnesi sacrificati, sino ad ora, sull’altare del processo produttivo e dei profitti.

Si parla di installare un impianto per l’abbattimento degli agenti inquinanti ma, intanto, i narnesi continuano a percepire puzze, avvertono fastidi alle vie respiratorie e sperano che non gli toccherà una cattiva sorte. Riusciremo, prima del 2100, a conciliare le esigenze del lavoro con il prioritario diritto alla salute? Lo auspico ma occorrerà una vera e propria rivoluzione culturale ed economica.

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