Narni, solo con i cani vive tra gli escrementi

Terni, la scoperta è stata fatta dai volontari dell’Enpa: «L’uomo va assistito e aiutato, gli animali devono essere ospitati»

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A segnalare il caso è stata l’Ente nazionale per la protezione degli animali (Enpa) di Narni, ma quella che viene alla luce è una vicenda drammatica, che non coinvolge solo alcuni cani e gatti. Perché a condividere con loro una vita fatta di stenti e sofferenza è anche un essere umano.

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Gli escrementi

La scoperta Quando sono arrivati nella casa di Testaccio di Narni, in seguito ad una segnalazione, i volontari dell’Enpa hanno fatto una scoperta che loro stessi definiscono «sconvolgente». In una rimessa agricola, raccontano, hanno trovato «una rete, con sopra un materasso e coperte strappate e sporche»: il giaciglio utilizzato da un uomo che sarebbe ‘ospitato’ in quella rimessa. E, accanto a quella rete, un baule, «con dentro una cagnolina di razza chihuahua, di nome Briciola, e i due cuccioli che ha partorito da poco».

La rimessa

La rimessa

Altri cani Legati al letto, poi, sono stati trovati altri due cani: «Una femmina, di nome Perla, che secondo l’uomo ospitato nella rimessa ha almeno dieci anni, è sorda e quasi cieca, e un maschio, giovanissimo che lui chiama Italo». Tutto l’ambiente è tappezzato di escrementi e l’odore – «del posto, ma anche dell’uomo», secondo i volontari dell’Enpa – era «disgustoso». All’uomo, peraltro, sarebbero già stati sequestrati altri 14 cani, attualmente ospiti del canile di Narni.

I gatti All’interno di un armadio, poi, è stata trovata «una gatta tricolore, che stava allattando quattro gattine», mentre l’uomo avrebbe denunciato l’esistenza di «una colonia felina formata da tre gatte e due maschi», e altri animali si troverebbero in un’abitazione precedentemente utilizzata dallo stesso uomo.

Uno dei cani

Uno dei cani

La richiesta I volontari dell’Enpa lanciano un appello al sindaco di Narni, alla polizia municipale e alle autorità sanitarie, «non solo per accudire gli animali – dicono – ma anche per aiutare quell’uomo, che non può essere lasciato a se stesso, ma va accudito e seguito da psicologi e affidato ad una comunità». E che sia la ‘protezione animali’ a chiedere aiuto per un essere umano, forse, è il segno dei tempi.

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