Narni, Tar ‘stoppa’ il Comune sulla farmacia

Dopo il diniego della Usl alla concessione della struttura alla Medicenter, arriva anche il ‘no’ del tribunale amministrativo regionale

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Dopo il ‘niet’ della Usl Umbria 2, ora c’è anche quello del Tar dell’Umbria sulla concessione – sancita dal Comune di Narni – della gestione della farmacia comunale alla Medicenter Group.

L’inizio A renderlo noto è il capogruppo di Forza Italia in consiglio comunale, Sergio Bruschini, che riepiloga così la vicenda: «Il Comune di Narni, su delibera consiliare numero 75 dell’11 dicembrre 2014, dispose la concessione della gestione della farmacia a terzi. Successivamente venne attivato un bando di gara per l’individuazione del concessionario privato e ad aggiudicarselo fu la Medicenter quale unica partecipante». 

Il primo ‘no’ della Usl «A seguito di un accertamento effettuato dal Nas di Perugia il 15 marzo 2016, la Usl Umbria 2 con nota a firma del direttore generale e del dirigente del dipartimento assistenza farmaceutica, negò al Comune di Narni l’autorizzazione a conferire in concessione la gestione della farmacia municipale alla Medicenter, affermando il principio di divieto di cumulo dell’esercizio della farmacia con quello di altre professioni sanitarie (esercitate dalla società aggiudicataria), non essendo la stessa costituita da farmacisti abilitati ed iscritti all’Ordine ed essendo inoltre titolare e gerente di propria struttura sanitaria».

«Trovare una soluzione» Da lì il ricorso al Tar dell’Umbria, da parte dell’amministrazione narnese, a cui ha fatto seguito la ‘bocciatura’: «Aveva ragione la Usl – osserva Bruschini – perché quel diniego era pertinente. Di fatto (da capire se il Comune impugnerà la sentenza di fronte al Consiglio di Stato, ndR) viene azzerato tutto: la farmacia deve ritornare ad essere comunale e nella gestione dell’ente. Ora cosa succede? – sul punto il consigliere di FI ha depositato un’interrogazione urgente – Che fine faranno i dipendenti che vi operano? I servizi saranno comunque garantiti ai cittadini? Già a suo tempo ci esprimemmo contro questa privatizzazione e suggerimmo altre forme di gestione, le stesse richiamate nel combinato disposto della sentenza del Tar. Non ci interessa dire che avevamo ragione e che abbiamo perso tempo prezioso, piuttosto ci interessa affermare che va da subito trovata una soluzione».

 

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