Nodo intramoenia e disparità: Terni ferma le prenotazioni

La protesta: «Visite ordinarie impossibili mentre chi paga di più, può tutto». Il commissario del ‘Santa Maria’ agisce di conseguenza

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«Ma a voi sembra normale che le visite mediche, le prestazioni ‘ordinarie’ eccetto le analisi, praticamente è impossibile farle per via dell’emergenza Covid, mentre per l’intramoneia, pagando cioè cifre ben più consistenti per attività libero professionali dei medici ‘pubblici’, la disponibilità si trova subito, con esame nel giro di qualche giorno?». A porsi e a porre la domanda è una donna umbra, residente a Montecastrilli (Terni), di fronte alle difficoltà per far sottoporre un proprio congiunto ad una colonscopia, ed eventuali biopsie.

SPECIALE COVID – UMBRIAON

La vicenda e la necessità

Quest’ultimo, la scorsa primavera, era stato sottoposto a tre interventi chirurgici per un’appendicite molto grave. Oltre un mese di ospedale, a Terni, e all’atto delle dimissioni, l’indicazione della colonscopia da effettuare circa sei mesi dopo l’uscita dal nosocomio. Così la prenotazione è scattata per ottobre ma, al momento, nessuna possibilità di effettuare la visita: «Non abbiamo ricevuto chiamate e, informandoci, ci è stato detto che per via del caos Covid in corso, sarà molto difficile effettuarla. Così – racconta la donna – mi sono tolta uno ‘sfizio’, una curiosità. Tramite il nostro distretto ho contattato gli ospedali di Terni e quello di Foligno e, come per magia, la disponibilità di una colonscopia con modalità intramoneia è saltata fuori, in entrambi i casi, subito. Con esame effettuabile nel giro di massimo 4/5 giorni».

Rabbia

Il punto è che il ticket per la visita ‘ordinaria’, prenotata cioè tramite Cup della Usl, di è 40 euro per la colonscopia, con la cifra che può arrivare ad un massimo di 60/70 euro nel caso in cui servano una o più biopsie. Via intramoenia, invece, il costo della prestazione base è di 300 euro, fino a circa 500 con le biopsie. Una bella differenza. «Il punto – prosegue la donna – è che le visite ‘normali’ vengono sospese perché c’è il Covid e il sistema non riesce a sostenerle. Mentre per l’intramoneia, evidentemente, il coronavirus non esiste e non c’è alcun rischio». Amaro sarcasmo e una riflessione che suscita rabbia: «Direi che sono perplessa è poco, sono proprio inc…».

L’azione del ‘Santa Maria’

Nel pomeriggio di giovedì, l’ospedale di Terni – su decisione del commissario straordinario Pasquale Chiarelli – ha deciso di fermare per almeno 24 ore le prenotazioni di prestazioni intramoenia, non le visite già prenotate: «Ciò – spiega Chiarelli – in ragione dell’aspetto sociale della questione che nelle prossime ore verrà compiutamente definita a livello regionale». Un gesto che, almeno nei confronti dell’utenza perplessa – come la signora di cui sopra – non passerà inosservato.

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