Nuova Rsu Provincia: appello e polemiche

Le due nuove coordinatrici della Rsu chiedono «collaborazione e responsabilità». Ma l’Usb critica il metodo di elezione

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«Siamo consapevoli del livello di responsabilità che grava su di noi e sulla nuova Rsu, soprattutto per le note problematiche che interessano la Provincia di Terni, coinvolta, come tutte le altre in Italia, nel processo di riorganizzazione. In questa delicata fase c’è bisogno della collaborazione di tutti con trasparenza, serietà e impegno. Dobbiamo aprire una fase nuova che affronti i problemi in maniera concreta, coinvolgendo i lavoratori nelle scelte ed estendo il più possibile la partecipazione».

Unità Un appello alla collaborazione e alla responsabilità quello di Cristiana De Angelis (Cgil) e Roberta Ascani (Uil), rispettivamente coordinatrice e ‘vice’ delle nuove Rsu della Provincia di Terni. Anche se non mancano le prime spine, con l’Usb che non ha affatto gradito il metodo che ha portato all’elezione delle due coordinatrici da parte dela runione dei delegati dell’ente.

L’Usb Oltre a «prendere – con una certa freddezza, ndR – atto dell’elezione del coordinatore Cgil e del vice coordinatore Uil nella Rsu della Provincia di Terni», l’unione sindacale di base concede qualcosa, e si dice «consapevole che il diritto di proposta spetta a chi ha ottenuto il maggior consenso alle ultime elezioni, ovvero la Cgil».

Le critiche Poi, però, il sindacato passa all’attacco: «Ci saremmo aspettati di condividere una piattaforma sulle numerose problematiche aperte, che vanno dalle partite salariali a quelle della riforma Delrio. Questa scelta, politicamente corretta, avrebbe conferito al nuovo coordinatore l’autonomia e l’autorevolezza necessaria per affrontare le difficoltà del momento e lo avrebbe reso certamente più forte, rispetto a chi lo volesse magari ‘imbrigliare’ per rallentare l’azione sindacale». Se non fosse chiaro: «Tutto necessita infatti ai lavoratori della Provincia, meno che una Rsu che stia in piedi per ‘onor di firma’».

I rischi Per l’Usb, insomma, si sarebbe dovuto dare seguito ad una «piattaforma unitaria da portare alla validazione dei lavoratori». E invece «nulla di tutto questo, tanto che l’elezione del coordinatore e del vice coordinatore è avvenuta a maggioranza – 7 voti a favore e 5 schede bianche – prospettando uno scenario di ‘maggioranza’ e ‘minoranza’ all’interno dell’organismo che certamente non è foriero di buoni propositi».

Obiettivi L’Usb spiega che non eviterà comunque il confronto: «Ci misureremo sul merito delle azioni da mettere in campo, per garantire trasparenza e pari dignità tra i lavoratori». Agli altri rappresentanti sindacali si chiede di ‘alzare l’asticella’ delle rivendicazioni sindacali, «di fronte all’immobilismo dell’amministrazione ed anche per tutelare la dignità e le prerogative dell’organismo di rappresentanza, di fronte ad alcune scelte unilaterali e non condivise che hanno da subito mortificato gli impegni assunti con la nuova Rsu per l’avvio di corrette e trasparenti relazioni sindacali».

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