Omicidio Raggi: ‘Aziz’ a giudizio a settembre

Lo ha stabilito il gip Santoloci. La data potrebbe però slittare se la difesa dell’omicida chiederà il giudizio abbreviato

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A processo il 24 settembre di fronte alla corte d’assise di Terni: il Gip Maurizio Santoloci firmato il decreto di citazione a giudizio nei confronti del 29enne Amine Aassoul, l’omicida di David Raggi, accusato di omicidio volontario aggravato, resistenza e lesioni a pubblico ufficiale.

A giudizio L’atto del Gip, che ha accolto la richiesta di giudizio immediato avanzata dalla procura di Terni, rappresenta l’ultimo passo compiuto dal giudice nel contesto dell’indagine sul grave fatto di piazza dell’Olmo. Vale la pena sottolineare come da quel tragico 12 marzo ad oggi, Amine Aassoul sia rimasto sempre in carcere: un fatto che potrebbe apparire scontato ma che, alla luce anche delle recenti novità normative introdotte dall’Esecutivo, forse non lo era affatto.

Ipotesi abbreviato Ora la difesa del 29enne avrà quindici giorni di tempo per chiedere di accedere al giudizio abbreviato: un passo che, se compiuto, potrebbe riportate il processo di fronte al giudice per le indagini preliminari – probabilmente la dottoressa Tordelli – con uno slittamento in avanti della data dell’udienza.

‘AZIZ’ CLANDESTINO: PARLA IL LEGALE DELLA FAMIGLIA RAGGI

Clandestino Nei giorni scorsi il tribunale civile di Caltanissetta aveva rigettato definitivamente la richiesta di asilo politico presentata da ‘Aziz’ nel maggio del 2014, dopo il suo ritorno in Italia attraverso un barcone di profughi giunto a Lampedusa. Un fatto che secondo il legale della famiglia Raggi, l’avvocato Massimo Proietti, dimostra come Amine Aassoul «non aveva e non ha alcun titolo per restare nel nostro Paese» e che quindi «quella tragica sera in cui ha barbaramente ucciso David, non doveva essere a Terni, né tanto meno libero di agire».

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