Organico Pmal Terni, perenne affanno

A rilanciare il tema è il consigliere Filipponi: «Drammatica carenza di personale»

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Il Polo di mantenimento delle armi leggere di Terni ed il problema di organico, stessa storia di sempre. Più se ne parla e meno si risolve. A far tornare al centro dell’attenzione la vicenda è il capogruppo del Pd in consiglio comunale, Francesco Filipponi.

I SINDACATI: «SERVONO 300 ASSUNZIONI, SI RISCHIA CHIUSURA»
LA LETTERA AI MINISTRI

L’affanno

L’esponente Dem sottolinea che «fin dal prossimo ultimo consiglio comunale della consigliatura chiederemo sulla base dell’atto di indirizzo da noi proposto e approvato dal consiglio comunale ormai due anni fa, di intraprendere azioni urgenti per il Pmal di Terni, tese a risolvere una situazione drammatica, che seguiamo da tanti anni e per la quale abbiamo posto in essere tutte le azioni concrete possibili. Nel corso degli anni la nostra azione ha prodotto tra gli altri un primo concorso nel 2018 conseguente all’azione dell’allora ministro Pinotti, che ha portato all’assunzione di 7 unità di personale e l’approvazione dell’emendamento del gruppo parlamentare Pd, alla legge di bilancio per il 2021, che aveva poi previsto un piano assunzionale, messo in atto dal ministro Guerini con il primo bando lo scorso luglio 2022, con 13 assunzioni previste, per il quale la commissione deve essere ancora nominata. Abbiamo poi chiesto l’elaborazione di una interrogazione parlamentare depositata dal senatore Verini, all’attuale ministro Crosetto alla difesa, la quale attende da oltre tre mesi una risposta. L’interrogazione parlamentare chiedeva al governo le intenzioni per il prossimo futuro in particolar modo per il nodo assunzioni. Il Polo ha enormi potenzialità, grazie anche agli enormi sforzi dei lavoratori, dei sindacati e delle rsu, a fronte delle invece criticità che ne minano la sopravvivenza per la drammatica carenza di personale. Il tempo delle scelte di salvaguardia del Polo è ora, ci sono solo oggi meno della metà dei 384 dipendenti, previsti da pianta organica. Senza più indugiare l’amministrazione comunale, se ne è capace, deve attivarsi subito insieme alla Regione, per superare il gap generazionale e consentire la trasmissione delle conoscenze, la ricerca e il consolidamento delle commesse di lavoro a favore del Polo, avviare un piano di investimenti per la manutenzione e l’ammodernamento degli impianti e attrezzature e la riqualificazione del personale militare verso profili tecnici da impiegare nei reparti produttivi».

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