Ospedale di Narni: «Ecco ciò che non va. Ma mancano volontà e confronto»

Maurizio Bazzucchi del comitato ‘Salviamo l’ospedale di Narni’ interviene nella querelle fra M5s e la congliera regionale Pace (FdI)

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di Maurizio Bazzucchi

Intervengo in veste di moderatore del comitato ‘Salviamo l’ospedale di Narni’ sulla polemica tra Movimento 5S, su Narni News, e l’immediata replica di Eleonora Pace su umbriaOn, consumatasi il 30 settembre a distanza di neanche 8 ore.

Innanzitutto ritengo che l’aver fatto una riunione a porte chiuse tra i vertici regionali e della Usl, tenutasi ad Amelia nei giorni scorsi, sia stato gravissimo, considerata la richiesta di assemblea pubblica con gli stessi inoltrata dal sindaco di Narni ormai da alcune settimane per avere chiarimenti sulla situazione attuale nonché sui progetti e programmi per l’ospedale di Narni. Una vera e propria offesa a tutti i cittadini narnesi ed al sindaco in primis.

Alcuni riferimenti di carattere pratico per l’utente: se andaste al Cup per la prenotazione all’ospedale di Narni per una visita chirurgica e ginecologica urgente, i tempi di attesa sarebbero di 20 giorni, per quella oncologica oltre due mesi, per quella ortopedica tempi analoghi, prenotazione per Tac ed endoscopie digestive chiuse, tempi biblici anche per ecografie, ecocolordoppler e mammografie. Insomma più che un disservizio è un vero e proprio ‘non servizio’. Queste attualmente sono le principali gravi inadempienze di chi governa la sanità e che sono prioritariamente sentite dalla collettività.

La conseguenza logica di ciò è potenzialmente triplice: ricorso al privato, accesso improprio al pronto soccorso (letteralmente presi d’assalto e con lunghi tempi di attesa), ricovero con aumento esponenziale dei costi per il sistema sanitario regionale. Tutto ciò non per scarso impegno dei medici ma per organici ridottissimi: in ginecologia e chirurgia sono rimasti in servizio solo due medici da cinque che erano, in oncologia un solo medico per Narni ed Amelia ed erano in tre, radiologia tre medici per due presidi ospedalieri ed erano sei, quindi mancherebbero minimo undici medici.

Sono stati fatti concorsi i cui vincitori hanno immediatamente chiesto ed ottenuto il trasferimento in strutture della provincia di Perugia, mentre a sanitari operanti da anni presso il nostro nosocomio è stato colpevolmente concesso il trasferimento ad altre strutture senza provvedere alla sostituzione.

Ma la riduzione delle piante organiche dovuto a pensionamenti, trasferimenti, dimissioni è in corso da oltre 18 mesi senza intervento correttivo alcuno ed ha toccato massicciamente anche gli ospedali di Orvieto e Terni nonché i poliambulatori della sede Usl di via Bramante. Non c’è volontà regionale di razionalizzare e tanto meno di integrazioni tra le varie strutture sanitarie della provincia e comunque, ripeto, l’adeguamento delle piante organiche riguarda anche gli ospedali di Terni ed Orvieto. Tutto ciò non è stato minimamente sfiorato nella replica di Eleonora Pace, ragazza da me stimata nelle capacità politiche e vivacità intellettiva. Lei cita esclusivamente i meriti della giunta Tesei nell’avanzamento dell’iter burocratico per la realizzazione del nuovo ospedale comprensoriale rispetto ai decenni di ‘stagnazione’ delle giunte di centrosinistra ed ammesso e concesso solo parzialmente che sia così, omette di dire due fatti molto importanti: che la Corte dei Conti ha chiesto chiarimenti sull’esproprio dei terreni per la viabilità circostante all’area circostante e ben che vada i succitati lavori non inizieranno prima di 6-8 mesi; che per ammissione della stessa Tesei è (giustamente, aggiungo io) prioritaria la costruzione dell’ospedale comprensoriale della Valnerina Cascia-Norcia. La verità è che le istituzioni regionali non vogliono pubblicamente confrontarsi sulla sanità.

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