Parcheggi a Perugia: tutti contro tutti

Nel quartiere Sant’Anna ci si sfoga con un cartello affisso su una macchina. Ma le polemiche sono anche sui social

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Un foglio di carta quadrettata, un pennarello rosso, un rotolo di nastro adesivo trasparente. Non è facile avere contemporaneamente in macchina tutte queste cose. Per questo motivo la sensazione è che il cartello, sul finestrino dell’auto parcheggiata proprio all’ingresso della stradina, nel quartiere Sant’Anna, l’abbia affisso un pedone, magari residente nei dintorni, o qualcuno che lavora in uno degli studi professionali che sono nel quartiere. Non riportiamo la scritta. Potete leggerla da soli.

Parcheggio selvaggio perugia cartello Sant'Anna

Il cartello sulla fiancata

Gesto rappresentativo L’episodio è a metà fra la bravata e il gesto esasperato di chi non ne può più. Di per sé, magari, poco importante (se non per l’aspetto goliardico), ma diventa significativo inserito in un contesto cittadino in cui il tasso di conflittualità fra pedoni, automobilisti, polizia municipale e istituzioni è sopra il livello di guardia. In centro come in periferia. Se una persona preferisce scrivere un biglietto offensivo anziché chiamare i vigili urbani, evidentemente è arrivato al limite della sopportazione. Del resto, le recenti polemiche sulla viabilità hanno dimostrato come la popolazione sia sensibile a certi temi.

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Zona Sant’Anna

Episodi eclatanti Negli ultimi mesi, umbriaOn ha avuto la possibilità di documentare episodi eclatanti, che di certo sono una piccola parte di quelli che quotidianamente accadono nel territorio perugino. Dal parcheggio selvaggio in piazza IV Novembre la notte di Natale (proprio davanti alla Cattedrale, durante la veglia) alla situazione paradossale di Piscille, davanti all’Istituto Volta, dove ogni giorno si scatena una guerra fra residenti, docenti e genitori, nel pressoché totale disinteresse dei vigili urbani che raramente si vedono negli orari di entrata e uscita, ma invece di tanto in tanto arrivano a metà mattino per fare multe ai meno colpevoli: quelli che lì ci abitano, costretti a lasciare l’auto in divieto di sosta perché posti utilizzabili non ce ne sono.

foto da Facebook

Denunce social E come spesso succede, le polemiche più vibranti passano dalla strada ai social con estrema rapidità. I gruppi che raccolgono gli sfoghi dei cittadini non si contano più. A Perugia ma non solo. Decine e decine le denunce, corredate spesso con tanto di foto: auto parcheggiate sulle strisce pedonali, davanti agli ingressi di negozi e abitazioni, persino davanti alle scale dell’ingresso ‘secondario’ della Cattedrale. Talvolta le auto sono di proprietà di personaggi illustri, altre di normali cittadini. Segno che la maleducazione è trasversale e invade tutti gli strati sociali.

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