Parte il biodigestore: biometano entro 2019

Foligno, sarà attivata nei prossimi giorni la sezione che raccoglie il compost mentre il biodigestore partirà entro la fine dell’anno. L’impianto può alimentare un piccolo paese

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Inaugurato l’impianto di biometano che integra l’attuale impianto di Casone a Foligno: deputato alla produzione di biometano e compost di qualità, permetterà una migliore gestione della frazione organica dei rifiuti solidi urbani, garantendo vantaggi ambientali e risparmi economici per il territorio. Realizzato prevalentemente con investimenti di risorse private (Asja Ambiente) vede una partecipazione della Regione con tre milioni di euro.

foligno biometano

I dati

A fine anno il biometano È composto da due sezioni: una per la produzione di compost di qualità (che già dalla prossima settimana inizierà a ricevere i rifiuti umidi e la frazione verde raccolti nei comuni gestiti); l’altra per la produzione di biometano, che sarà completata e attivata entro fine anno. Le due sezioni sono distinte ma progettate per operare sia in modo autonomo dal punto di vista funzionale, sia in modo integrato.

Trasformazione senza odori Il risultato è un sistema completo di trattamento e gestione del rifiuto: l’impianto è provvisto di un digestore completamente sigillato entro il quale i rifiuti organici vengono trasformati in biogas attraverso un processo che avviene in totale assenza di ossigeno e, quindi, di odori. Va comunque evidenziato che l’impianto è dotato di un sistema di captazione e trattamento delle emissioni odorigene e di un programma di controllo e monitoraggio costante del processo.

Biometano per un piccolo paese Una volta a pieno regime l’impianto tratterà 53mila 500 tonnellate di rifiuti organici e sfalci di verde pubblico all’anno e produrrà 15 mila tonnellate di compost di qualità e 4 milioni di metri cubi di biometano, con un risparmio di 3 mila 280 tonnellate di petrolio. Grazie al biodigestore, 2 mila 857 famiglie e 573 auto (l’equivalente di un piccolo paese) potranno essere rifornite con il biometano, di alta qualità ed efficienza, adatto ad essere immesso sia nella rete di distribuzione, sia destinato al settore dei trasporti. La produzione di biometano consentirà inoltre di evitare la dispersione in atmosfera di gas metano che ha un effetto serra 28 volte maggiore di quello della CO2 anidride carbonica.

foligno biometano visita marini taglio nastro

L’inaugurazione

Il taglio del nastro Al taglio del nastro hanno partecipato la presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini, l’assessore regionale all’Ambiente Fernanda Cecchini, il presidente di Valle Umbra Servizi Maurizio Salari ed il presidente di Asja Ambiente Italia Agostino Re Rebaudengo. «Si tratta di un impianto di grande qualità e tecnologia, fortemente innovativo che, ora al servizio soprattutto di questo sub ambito territoriale di competenza della gestione della VUS, folignate – spoletino, permetterà di gestire una quantità notevole di rifiuti umidi da cui esce compost e biometano, biogas. Gli impianti compatibili con l’ambiente ci permetteranno di superare sempre di più e definitivamente le discariche nella nostra regione», ha detto la presidente Marini.

Chiuso il ciclo «Questo impianto – ha detto Salari – ci consentirà di chiudere il cerchio della raccolta dell’organico in maniera certamente efficace e ridurre l’impatto ambientale, in particolare le emissioni odorigene dell’attuale struttura che verranno totalmente eliminate, consente di raggiungere l’autosufficienza e di gestire il ciclo dei rifiuti in autonomia, evitando di inviare altrove i rifiuti non trattati, con evidenti risparmi per la collettività È un esempio eccellente di come la partnership tra soggetti pubblici e privati possa proficuamente realizzare importanti risultati”.

Economia circolare «La produzione di biometano a partire dalla frazione organica dei rifiuti solidi urbani – ha evidenziato il presidente di Asja Ambiente Italia – è la naturale evoluzione della valorizzazione energetica del biogas da discarica, settore nel quale Asja ha competenze consolidate frutto di un’esperienza di oltre vent’anni: trasformare il rifiuto in risorsa è il principio sul quale Asja è stata fondata e che ancora oggi motiva la nostra crescita nell’economia circolare».

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